mercoledì 28 gennaio 2015

La robba dura del Pastore: RASCHIETTO ELETTRICO SCIOGLIGHIACCIO

1/28/2015
Da quando ho installato un sistema di raffreddamento ad azoto liquido sul mio computer, all'esterno del case si forma sempre una fastidiosissima patina di ghiacciooo, e non va affatto beeeneeee, devo rimuoverla continuamenteeee, perché sulla parete frontale ho un display che visualizza costantemente la velocità del processore, la sua temperatura e, visto che ormai le ventole non mi servono più, invece della loro velocità di rotazione, i fusi orari di almeno 14 città in tutto il mooondooo. Beh, anche se dei fusi orari potrei infischiarmeneeee, temperatura e frequenza vanno monitorate costantemente, e come faccio se davanti al display si forma il ghiaccio in continuazione? Avevo pensato di condizionare meglio l'aria del mio antro per rimuovere tutta l'umidità, ma poi il mio medico mi ha detto che un ambiente totalmente secco avrebbe fatto male ai miei bronchiiii, così ho lasciato perdere. Fortuna vuole che in mio soccorso è arrivata GBC, con il suo

RASCHIETTO ELETTRICO SCIOGLI-GHIACCIO
Usarlo è sempliceeee: basta collegarlo alla presa dell'accendisigari della macchina e attendere pochi minuti. Una volta che si sarà scaldato, possiamo passarlo sulle superficie ghiacciata per sciogliere tutto il ghiaccio e tirarlo via con la lama. Da quando ce l'ho, leggere le temperature e le frequenze sul case è diventato molto più semplice e, come se non bastasse, possiamo usarlo anche per levare il ghiaccio dal parabrezza e dagli altri vetri dell'automobile (ma questo solo in invernoooo, mentre invece per togliere il ghiaccio dal computer raffreddato ad azoto liquido si può usare tutto l'annoooo: in quest'ottica, si tratta certamente di un acquisto più intelligeeeenteee, visto che è agnostico alla stagioooneeee. Beeeellooooo!) (SBONK! NdBovas). La semplicità di ricarica, tuttavia, rappresenta anche l'unico difetto di questo apparecchio: vi costringe a tenere il computer raffreddato ad azoto liquido in garage, oppure a tenere l'automobile nella stanzetta del compuuuuteeeer, e questo non è affatto professionaaaaleeee. Trovo infatti piuttosto improduttivo usare il raschietto per migliorare la qualità dell'aria del mio antro, e poi dover accendere l'automobile al suo interno, con tutti i gas di scarico che ne conseguono, solo per poter ricaricare il raschietto! Spero che nella prossima versione pensino anche all'alimentazione tramite la porta USB, o che per lo meno aggiungano un adattatoooreee. Del resto, se esistono adattatori da accendisigari a USB, si potrà benissimo fare anche il contraaaariooooo! Un prodotto consigliatissimo a tutti quelli che devono sghiacciare il case di un computer raffreddato ad azoto liquido... e anche a chi ha un'automobile all'agghiaccio. Ma quello solo in inverno.

TECNICAAAAA 10
SCATOLAAAA 8
ESTETICAAAA 9
PERFORMAAANS 7

GLOBALE 9

Prodotto da: GBC
Prezzo al pubblico: 9,90 euro
Link: qui
 



sabato 24 gennaio 2015

Tranquillo signor Ezio: ECCO IL SIGNIFICATO DEI SIMBOLI DEL PEGI

1/24/2015
Proprio l'altra sera è andato in onda, su Striscia la Notizia, un filmato che riguarda il mondo dei videogiochi. Caso strano e originale, si è parlato di giochi violenti citando il sempreverde GTA e stupendosi, se ce ne fosse ancora bisogno, che in Italia non esista ancora una regolamentazione in merito. Certo, ha osservato anche Striscia, c'è il PEGI, ma si tratta solo di un sistema di rating che non costituisce un vero divieto di vendita, ma solo un'età "consigliata" per giocare. Il servizio, in ogni caso, sfoderava le solite armi a cui la trasmissione ci ha abituati: un pippone introduttivo con alcune sequenze di GTA V - offuscate, chissà perché, quando solo cinque minuti dopo sono andate in onda due tette in carne e ossa - a cui è seguita la consueta visita "a telecamere nascoste" ad almeno tre negozianti diversi, in cui una finta minorenne è "riuscita" a farsi vendere altrettante copie del gioco, nonostante il presunto "divieto" ai minori di 18 anni. Scandalo! Accorruomo! Ma quelle tre povere commesse non hanno commesso nessun tipo di reato, vista per l'appunto la natura "informativa" e non legale del PEGI. Noi Bovas siamo sempre stati molto sensibili su tematiche come i divieti e le età consigliate, fin da quando avevamo i brufoli e potevamo scorgere le occhiate pesanti dell'edicolante, quando nascondevamo un giornaletto porno dentro il Giornale o il Manifesto immediatamente dopo l'acquisto ("poveretti - gli si leggeva chiaramente in faccia - sono così giovani e già leggono quel quotidiano!"), e in merito al PEGI manteniamo sempre la stessa posizione: dovrebbe essere legalmente riconosciuto, ma anche più semplice da interpretare. Già, perché capire il significato di quegli strani geroglifici che le software house si ostinano a piazzare sulle confezioni, almeno a giudicare dagli articoli di giornale che tuttora appaiono sulla stampa generalista, deve essere proprio difficile, se il giornalista medio non ci riesce! Così ecco un pratico vademecum di Noi Bovas, apparso nell'agosto del 2009 su TGM, che spiega chiaramente cosa vogliono dire. E poi non dite che non siamo socialmente utili a nessuno!

Presenza di fumetti
All'interno del gioco sono presenti i personaggi dei fumetti, o appaiono dei fumetti, o il gioco è tratto dai fumetti. In ogni caso, i fumetti alle volte possono contenere chiocciole e stelline.



Modalità di somministrazione
Il CD del gioco va triturato e sminuzzato in un frullatore, quindi va somministrato al giocatore per via endovenosa, facendo uso di una comune siringa. Ma è meglio chiamare un'infermiera.



Troppi bug
Il gioco è in realtà una beta e non è stato testato approfonditamente, per cui è pieno di bug che vi faranno imbestialire. È inutile che rompiate le scatole al produttore: non l'avete visto il bollino?



Governato dal caso
Qualunque cosa facciate con mouse e tastiera sarà inutile: nel gioco il vostro destino è stabilito unicamente dalla sorte. Per cui smettetela di arrabbiarvi e sappiate che se siete morti c'è un perché.



Protezioni assurde
Il gioco contiene algoritmi di protezione che richiedono l'attivazione on line, il controllo del CD e quello dei vostri esami del sangue. Ovviamente, le copie pirata non ce l'hanno e funzionano subito.



Gioco di società
Per poter apprezzare al meglio questo gioco, occorre che partecipino alla partita un numero minimo di giocatori specificato nel bollino. In questo caso sono 12, ma potrebbero essere anche 3, 4, 7 o 18.



Simboli strani
Il gioco contiene rune, geroglifici di dubbia provenienza, simboli settari o cerchi nel grano. È per tanto richiesta la presenza di Roberto Giacobbo che ne farà una puntata di Voyager. O un libro.



Idee comuniste
Il gioco sostiene o invita a organizzare manifestazioni studentesche, movimenti di protesta, assemblee autogestite e picchetti. Quindi forza, alzate il pugno e muovetevi da quella poltrona!



.

giovedì 22 gennaio 2015

Cambia matrimonio con HoloLens!

1/22/2015
La ditta Airons di Vigevano™ ha appena annunciato "Virtual Cheater", la prima e più promettente applicazione per i nuovi occhiali HoloLens di Microsoft. Il programma permette non solo di visualizzare sul vostro letto, sul divano o sulla poltrona il modello poligonale di una ragazza in 3D completamente nuda, ma anche eventualmente di visualizzarla al posto della vostra (o del vostro) partner durante l'amplesso!

"Ho provato una versione beta di Virtual Cheater con una versione alpha di un prototipo degli HoloLens e devo dire che mi ha davvero soddisfatto - ha dichiarato Casimiro Vuncioni, uno dei primi fortunati beta tester della nuova applicazione - solo che a un certo punto mi sono dimenticato che fosse solo un'illusione e, soprattutto, che avevo visualizzato la ragazza proprio nell'angolo del salotto dove tengo un cactus"

"Ultimamente i miei rapporti con mia moglie avevano perso slancio e vitalità - ha proseguito Vuncioni - ma grazie agli HoloLens e a Virtual Cheater mi è sembrato di fare l'ammore con Belen Rodriguez. Peccato solo che a un certo punto, preso dalla foga, ho urlato il nome della nota soubrette e mia moglie mi ha riempito di mazzate".

Gli avvocati divorzisti di mezzo mondo si stanno già sfregando le mani.

mercoledì 21 gennaio 2015

SE IL CELLULARE NON “PONGA” (di Zebedeo Giuvietti)

1/21/2015
Ho una magnifica proposta per le ditte che costruiscono i telefonini: l’opzione “pong”. No, non intendo adattare il più classico dei videogiochi ai minuscoli display dei cellulari, ma più semplicemente la possibilità di attivare il flag “pong” sui nostri simpatici terminali telefonici. Non è ancora chiaro? Ok, mi spiego meglio. La maggior parte di voi, immagino, saprà benissimo cos’è il “ping”, e i quakers più affezionati aggiungeranno anche che “è un numero il cui valore è inversamente proporzionale alla possibilità di fraggare”, ovvero, più è alto e più i nostri avversari ci trasformeranno in carne morta. Beh, prima ancora di ciò, il ping è un segnale inviato da un server alla “ricerca” di un altro. La macchina 192.168.0.1 vuole sapere se la macchina 192.168.0.2 è viva e vegeta? Non gli resta che spedire un pacchettino di dati al suo indirizzo, chiamato per l’appunto ping, e vedere se l’interlocutrice risponde. E la risposta, questo tanti Quakers ancora lo ignorano, si chiama proprio “pong”. Chi irca lo sa da anni.

Ora, perché Zebedeo Giuvietti, libero pensatore, chiede esplicitamente alla Samsung, alla Nokia, alla Apple, alla Motorola e alla NGM di inserire l’opzione “pong” ai loro cellulari? Per rispondere automaticamente agli squillini, ecco il perché! Lo “squillino” è una pratica, molto in voga tra le ragazze, che originariamente significava: “richiamami, ti voglio parlare”, e che consiste tutt’oggi nel chiamare un numero, aspettare che di là il cellulare emetta uno squillo, e poi buttare immediatamente giù la linea. Non si è mai capito per quali ragioni le donne abbiano sempre un credito residuo pari al costo di un etto di pane, fatto sta che in qualsiasi momento di una relazione a effettuare la ricarica deve sempre essere l’uomo.

Poi, probabilmente, qualche moroso particolarmente imbufalito deve aver preso a pugni la fidanzata (“O ti compri quella fottuta ricarica, o ti spacco tutti i denti!”), la voce si dev’essere sparsa in giro (un mio amico direbbe “tramite il neurone condiviso”, un giorno vi spiegherò…), e lo “squillino” ha cambiato significato. Oggi viene usato dalle compagnie più giovani proprio per “pingarsi”: un modo come dire “mi ricordo di te”, al quale si attende come risposta proprio un altro squillino. Guai, però, a non rispondere. Le conseguenze di uno squillo mancato possono essere tragiche. Possono portare al disfacimento di intere compagnie. Per cui, care le mie ditte di cellulari, mettete quella maledetta opzione, che dovrà funzionare proprio così: il cellulare riceve uno squillo, lo identifica come tale e, se riesce a risalire al numero del chiamante, risponde automaticamente con un altro squillino, senza che l’utente debba muovere un dito. Ciò avrà due effetti positivi immediati: primo, rassicurerà l’amica/o del perdurare dei nostri sentimenti nei suoi confronti, secondo, costringerà – prima o poi – la pidocchiosa a spenderli lei, una buona volta, i soldi per la chiamata!

Effettuando una ricerca di immagini con “Ping” Altavista ci aveva restituito innanzitutto la foto di questa ragazza. Premiata con la pubblicazione…

Per la vostra gioia, ecco a voi un “ping” vero… Comunque, per ottenere lo stesso risultato basta aprire una shell di comando e digitare “PING nome.host.da.chiamare”


(da The Games Machine, gennaio 2002)

martedì 20 gennaio 2015

La robba dura del Pastore: ADATA XPG Z1 DDR4 Gold Edition

1/20/2015
Come ben sapete, io sono un grandissimo fan dei prodotti belli e innovatiiiviii, e queste memorie RAM appena presentate da Adata sono indubbiamente quelle che vorrei mettere nel mio cluster di PC per il calcolo parallelo. I motivi sono essenzialmente due: per la nuova finituraaaa color oro, che è oro soltanto per il colore ma va bene lo stesso, e perché piacciono a me e basta questo a renderle più professionaaaaaliii. Ma vabbè, procediamo con ordine che è megliooo. Le memorie XPG Z1 DDR4 sono pensate per l’overcloooockiiiing, sono capaci di spingersi sino alle frequenze di clock di 3000/3200/3300/3333MHz – un incremento rispetto alle memorie XPG Z1 originaaaaliiii. Oltre a supportare le nuove piattaforme Intel Haswell-E, le XPG Z1 Gold Edition DDR4 di Adata permettono anche di ottenere le massime prestazioni per videogiocatoooriiii, gli overclockers e gli appassionati di PC, mantenendo elevata efficienza energeticaaaa. Ma vediamo le caratteristiche principali del prodoooottoooo...
Beeellleee! Le memorie XPG Z1 DDR4 di Adata!


Innanzitutto sono delle DDR4, il che le rende sicuramente più professionali delle DDR3. Perchéeee? Perché funzionano a 1,35 Volt invece di 1,5 V? Certo, in questo modo consentono un risparmio energetico molto consisteeenteee, soprattutto se inserite in centinaia di macchine all'interno di un grosso dataceeeenteeer. Ma non è questo il punto. Perché funzionano a frequenze più elevate? Anche: così il processore può elaborare più dati in minor tempo, ma il vero motivo non è neanche questo. La ragione per cui sono più professionali è che il '4' viene dopo il '3', e quindi deve per forza essere più nuooovoooo. Grazie all'arrivo delle DDR4 potete finalmente buttare via il vostro vecchio PC che usa le DDR3, perché ormai è obsoleto e non più abbastanza professionale per i miei staaaandaaaaard!!! (Sbonk! ndBovas).

Poi c'è il PCB a 10 strati. Immagino che ognuno di voi si sia dilettato, almeno una volta nella vita, a contare quanti di quanti strati siano composte le schede madri delle vostre apparecchiatuuureeee. Io lo faccio almeno una volta al mese, e poi faccio le classificheeee. Le memorie di Adata, coi loro 10 strati di durezza, si sono fiondate subito al primo posto in classificaaaa. E non è finita qui, perché contengono almeno 2 oz di puro rame che, come può confermare qualunque pendolare rimasto fermo in stazione perché qualche delinquente è andato a rubarlo alle ferroviiiieeeee, ormai vale ancora di più dell'oro!

Ma la parte più bella deve ancora veniiiiireeeee. Adata sostiene che il design "si ispira a quello degli aerei jet, adottando una finitura simil carbonio che richiama quella delle auto da corsa", ma io ho capito subito che non è affatto veeeeroooo. Altro che jet e auto da corsa! Gli ingegneri che hanno pensato e costruito queste memorie sono giapponesi, come i robottoni degli anni Ottaaaantaaaa: per questo, hanno montato sulle memorie dei dissipatori che ricordano la corona di Baldios! Beeeeelllaaaaa! Le voglio assolutameeeenteeeee! Le memorie con la corona di Baaaaldiooooos!!! (SBONK! ndBovas)





lunedì 12 gennaio 2015

Il contropippone: derby, terroristi, bimbeminkia e videogiochi

1/12/2015
Parte, sul sito di BovaByte, un'allegra rubrichetta in risposta agli articoli più “meritevoli” apparsi sui “media tradizionali” (o sulle versioni on line dei medesimi), grazie a un'allegra rilettura da parte del Paolone.

Nel cosiddetto “derby d'Italia” Juve-Inter c’è un elemento, perdonateci la parola, «spettacolare». I ventidue giocatori si muovono come in una telecronaca, ma terribilmente reale. A tratti sembra di vivere una scena del videogioco PES (Pro Evolution Soccer) dove i protagonisti corrono, sudano, prendono a calci un pallone e hanno una grande mobilità. Se osservate i video noterete come i ventidue non si allontanino mai dalla loro palla.

Certo, è il mezzo per fare gol, ma anche lo strumento con il quale hanno fulminato l'avversario con un attacco a sorpresa. E non è per caso che dei simpatizzanti della Juve e dell'Inter abbiano modificato proprio le rose di PES per attirare aspiranti tifosi. In un frammento scagliano il pallone in porta mentre il portiere è steso a terra, inerme e senza possibilità di reagire. Come è avvenuto per un portiere nel film Shao-Lin Soccer, nonostante avesse le mani alzate in segno di resa. Ancora. L’equipaggiamento che indossano risponde alle esigenze operative: i pantaloncini corti per avere maggiore agilità sulle gambe, le scarpe colorate, la maglietta ufficiale, i numeri stampati sopra.


Il brano che precede non è stato scritto a caso, è, se ci permettete il termine, una “traslazione” di un articolo di Guido Olimpio, apparso sul sito del Corriere all'indomani del tragico attentato alla redazione di Charlie Hebdo, un'interessante analisi del blitz omicida, che osserva come i due terroristi si siano mossi in modo, per così dire, cinematografico, alla stregua di un videogioco. Non uno qualsiasi ovviamente, ma il solito GTA: un sempreverde, quando si tratta di tirare in ballo a sproposito i videogiochi, stigmatizzandone la violenza.

Stavolta, però, Olimpio si spinge un po' di più: non è un caso – scrive – se “dei simpatizzanti jihadisti abbiano creato proprio una versione di GTA per attirare aspiranti reclute”, infatti, “uccidono un agente che è riverso a terra, inerme e senza possibilità di reagire. Come è avvenuto per il poliziotto francese freddato nonostante avesse le mani alzate in segno di resa”. E “ancora. L’equipaggiamento che indossano risponde alle esigenze operative: i portacaricatori per avere un grande volume di fuoco, il passamontagna, i fucili d’assalto, i vestiti scuri”. Insomma, secondo Olimpio due feroci assassini si accanirebbero su vittime inermi, e si vestirebbero in modo del tutto funzionale al “lavoro” che devono svolgere, mica perché così son più comodi e sicuri di portare a termine la “missione”, bensì perché in GTA sarebbe possibile fare cose di questo tipo.

Un po' come se un idraulico indossasse una salopette con una comoda tascona per gli attrezzi, perché in Super Mario Bros il protagonista è stato disegnato così. O come se i muratori facessero collimare perfettamente i mattoni, senza lasciare feritoie nei muri, perché hanno giocato troppo a Tetris. O, perché no, come se i giocatori di serie A corressero, si passassero la palla e giocassero secondo schemi decisi in precedenza, perché anche con FIFA e PES si fa la stessa cosa.

Ma i videogiochi non sono certo gli unici ispiratori dei due sciagurati fratelli Cherif e Said Kouachi, ce n'è anche per il cinema e per la TV, ovviamente: “non è azzardato scorgere similitudini con certe forme di grande banditismo – prosegue Olimpio – ben raccontato da Hollywood (pensate alla battaglia di «Heat») e dallo stesso cinema francese. I gangster che usano arsenali da guerra per svaligiare banche o assaltare furgoni blindati”. Siano maledetti Michael Mann e Val Kilmer, insomma, e già che ci siamo pure Luc Besson, visto che di esplosioni e di assassini di celluloide se ne intende pure lui: senza i loro stupidi film, evidentemente, i malviventi avrebbero continuato ad assalire i furgoni blindati con una fionda e un temperino.

È sempre bello quando i videogiochi e i film vengono messi sullo stesso piano, riconoscendo il valore artistico di entrambi, e addirittura un privilegio quando si dice qualcosa che “sembra un videogioco”, ma sarebbe sempre opportuno distingue tra realtà e finzione, in particolare l'ordine di queste cose. Ci sono voluti più di vent'anni perché il soldatino stilizzato del coin op “Commando” diventasse un essere umano verosimile come i suoi “commilitoni” dell'ultimo “Call of Duty”. La trasformazione ha richiesto intere generazioni di processori, computer e console da gioco, oltre che l'affinamento di tecniche di programmazione e di disegno notevoli. Sforzi e investimenti economici finalizzati a rendere i giochi più simili alla realtà, e non certo a rendere quest'ultima più simile a un videogioco. Lo stesso si può dire anche per il cinema: gli effetti speciali di oggi sono molto più verosimili e realistici di un tempo. Un successo sotto ogni punto di vista, se non siamo più in grado di cogliere la differenza.

Viviamo, comunque, in un mondo “multimediale” dove anche i comuni malviventi, la criminalità organizzata e i terroristi islamici non disdegnano di farsi un “selfie” mentre compiono i loro crimini. È tutto parte di una strategia di comunicazione atta da una parte a seminare il panico nella gente comune, ribadendo la propria crudeltà (come i video con le decapitazioni degli ostaggi dei terroristi, o dei membri delle bande rivali da parte dei narcos), e dall'altra a inviare messaggi precisi al “nemico”, qualunque esso sia, oltre ovviamente a far proselitismo fra chi è affascinato da queste cose e, magari, vorrebbe egli stesso diventare un tagliagole. Forse è più facile immaginare un assassino mentre cerca di trasformare una scena di GTA in un reality show, ma alla fine la figura che fa è sempre la stessa della quindicenne oca con la boccuccia a pesce, mentre fa una posa stupidamente sexy davanti allo specchio.


Retro-anteprima dell'ECTS 2017

1/12/2015
V'era un tempo in cui, nella stagione estiva, s'attendeva come fosse Natale una bellissima fiera in quel di Londra, nel quartiere Olympia, dove venivano presentate tutte le più sapide novità del mondo dei videogiochi. Poi, come per tutte le belle cose, venne l'inesorabile declino e la fine della manifestazione, ufficializzata nel 2005. Ma, nel lontano dicembre del 2003, noi Bovas, con il formidabile aiuto di Ciro Ascione, riuscimmo a prevedere cosa sarebbe stato presentato all'ECTS del 2017. Naturalmente nessuno dei titoli qui menzionati vedrà mai la luce, purtroppo, ma nessuno potrà mai dirci di esserci sbagliati. Che nel 2017 ci sarebbe stato ancora l'ECTS, infatti, risultava incredibile perfino a noi... -Noi Bovas

Incredibile! Anzi, visto che si parla di cose inglesi, astonishing!!! Il nostro inviato Ciro Ascione ha scoperto, nei dintorni di Afragola, una fattucchiera appassionata di videogiochi, e le ha chiesto di prevedere per noi quali saranno le novità dell’Ects nel 2017! Così, a meno di due mesi dal lungo reportage sull’ultima edizione effettiva della kermesse londinese, noi Bovas possiamo dirvi come sarà quella che si terrà fra quindici anni. Così non solo scopriamo che la popolare fiera di Olympia non chiuderà i battenti, ma che le grandi case di software torneranno perfino a esibire la loro merce! (ecco, forse questa è la notizia più incredibile di tutte… NdP)

THE SIMS - GOIN’ TOILET. Ventisettesima espansione del sempreverde The sims. Questo nuovo pacchetto comprende diciotto modelli di toilette, quaranta asciugamani e nuovi tipi di interazione (“Spremiti”, “Pulisciti con carta ruvida”, “Prendi una purga”). Aggiunto anche un nuovo quartiere, le fogne cittadine, dove i sims potranno andare a caccia degli oggetti caduti nel water.

FIFA 2017: Alla EA promettono un’intelligenza artificiale migliorata: “Finalmente i giocatori riusciranno a capire dov’è il pallone”. Grafica rinnovata, dal sudore che sgocciola dalle ascelle ai maggiolini schiacciati sul prato. Qualche imperfezione nell’immenso database (da quando in qua la fidanzata dell’ala destra dei “Samoa Lions” ha la permanente?). Si rasserenino i tifosi dell’Inter: in questa nuova versione è incluso anche il campionato di C2, e per mezzo di una patch potrà far gol anche il portiere.

DOOM 7: Un virus letale che potrebbe distruggere il mondo è stato individuato in una clinica per maternità. Fatevi largo con il vostro railgun, sfondate il cranio alle infermiere e massacrate i neonati prima che il morbo contagi anche voi! Particolarmente realistica la rappresentazione degli intestini delle vittime. In uscita a Natale, è il regalo più adatto per i bambini.

TOMB RAIDER XVIII: Sembrava che con la morte di Lara in Tomb Raider XVII, precipitata nel frullatore arcano dopo aver trovato i quarantadue frammenti della lettiera per gatti di Hammurabi, la saga fosse giunta alla fine. In realtà al posto di Lara era morto Jeever, l’anziano maggiordomo che aveva voluto provare l’ebbrezza di vestirsi da donna. L’archeologa parte perciò alla ricerca del corpo del vegliardo per riportarlo in vita tramite clonazione. “Da quando non posso più saltargli in testa durante le sezioni di training - afferma l’eroina - la mia vita non è più la stessa”.

ULTIMA X: Ebbene sì, Richard Garriott ha quasi terminato il nuovo attesissimo capitolo della saga di Ultima. Purtroppo nella versione attuale sono presenti numerosi bug, alcuni dei quali potrebbero uccidere il giocatore. Un altro problema è rappresentato dalla confezione: per scrivere i requisiti di sistema è necessaria una scatola di sei chilometri quadrati.

YOSHI KAMASUTRA: Da ben quattro anni la Nintendo ha abbandonato il suo target infantile per rivolgersi a un mercato adulto. Dopo l’intrigante Peach in bondage e il pruriginoso Marth or Zelda? Adventure in a transvenstite world, ecco Yoshi Kamasutra. Scopo di questo particolare picchiaduro è selezionare un personaggio a scelta, sorprendere alle spalle gli avversari/e. Riuscirà Mario a tenere alto il prestigio degli italiani nel mondo?

BARBIE FA A MAZZATE: Beat’em up nel mondo della beniamina della Mattel. Sangue e botte a volontà nel centro commerciale, sul campetto da tennis e dal parrucchiere. Incenerite il vostro avversario con la lampada abbronzante, infilategli la testa nel Dolce Forno o affogatelo nella vasca per idromassaggi.


BLOOM!: Emulatore della storica PlayStation 4, compatibile con quasi tutti i titoli in circolazione, meno che con quelli che proverete a lanciare. Si dice che uno studente di Kyoto sia riuscito a visualizzare la prima schermata di Final Fantasy XX, ma giura di non averlo fatto apposta. Il nome “Bloom” è un omaggio al protagonista dell’Ulisse di Joyce, ma il funzionamento dell’emulatore è ancora più criptico del romanzo.

DUKE NUKEM FOREVER - Dopo l’ennesimo cambio di motore grafico (quello di Unreal 2015 si è rivelato obsoleto) e il rimpiazzo generazionale degli sviluppatori (il team originale è ormai ultrasettantenne), la 3D Realms giura che presto il Duca tornerà sui nostri monitor. “Non abbiamo però fretta - affermano i game designer - il gioco andrà in gold solo quando sarà pronto" (ehi! poi è uscito veramente! Incredibile!!! ndBovas)

WINDOWS REBORN: Più delirante di Monkey Island, più complicato di Myst, più pauroso di Resident Evil. Il nuovo sistema operativo della Microsoft è un guanto di sfida lanciato agli smanettoni. Centinaia di enigmi dedicati al settaggio delle periferiche, e brividi lungo la schiena quando un suono metallico annuncia un messaggio di errore.








La robba dura del Pastore: MOUSE INTELLIGENTE

1/12/2015
Dopo essermi preso la mia mezz'oooraaa o quello che seeerveee per pulire il mio nuovissimo cluuusteeer per il calcolo paralleeelooo (i sistemi multiprocessore ormai sono obsoleti se considerati a sé staaantiii), mi sono reso conto di non avere nient'altro da faaareee... Non va beeeneee, non è professionaaaleee non fare nuuullaaa! Ma in cosa posso dilettaaarmiiii? Progetto da solo un nuovo processoooreeee a 512 bit? Non mi vaaaa... Hey un minuuutoooo, che cosa vedono i miei ooocchiii!! Che cos è quell'obsoleto dispositivo di puntamento con 6 rotelle attaccato alle PS/2 dei nodi del mio cluuusteeer? Orroooreee, un mouse "tradizionaaaleee". Hmmmm, non è professionaaaleeee! Ditta Airons di Vigevano, aiuuutooo!! Mi serve qualcosa di molto più professionaaaleeee, che so, un dispositivo di puntamento intelligeeenteee! Deeettooo faaattooo!

MOUSE INTELLIGENTE
Il Mouse intelligente può diventare una realtà? La Airons di Vigevano pensa di sì e immette sul mercato questa nuova versione di mouse VIVO. Si, avete capito bene... Gli scienziati e gli ingegneri alla Airons si interrogano da molto sulla questione del mouse intelligente. Provate a pensare: un mouse che PENSA! Straordinario! Il solo problema da aggirare, per la Airons, consisteva nel simulare il cervello di un organismo vivente. Potevano affidarsi alla robotica, ma sarebbe stato troppo costoso; potevano contare sulle nuove tecnologie di intelligenza artificiale o addirittura sulle reti neurali, ma sarebbe stato troppo scontato. No, la Airons doveva distinguersi dalla massa: ecco che è nato il TOPOMOUSE! Il Topomouse è molto semplice: ad un vero topo viene collegato il cavo con l'uscita PS/2 o USB (solo nella versione Ultra Topomouse), usando la coda come interfaccia (o il protocollo bluetooth per la versione Professional Ultra Topomouse) e il gioco è fatto! Voi dettate gli ordini direttamente al topo, che a seconda di come si muove sul tavolo, dirige il vostro cursore! Geniale no? La Airons declina ogni responsabilità in caso di morte o malattia dei topi: rivolgersi a un veterinario.



PRODUTTORE: Ditta Airons di Vigevano
PREZZO: 1.500 EURO

TECNICAAA 10
SCATOLAAA 10
ESTETICAAA 6
PERFORMAAAANS 10

GLOBALE 9

Puzza ma è comunque più professionaaaleeee di un mouse tradizionale!

venerdì 9 gennaio 2015

Speciale Robba dura del Pastore: dissipatore per mouse

1/09/2015
Modder di tutto il mooondooo, io sono più professionaaaleeee di voooiii! Mentre tutti perdooonoooo ancora tempo a modificaaareeeee l'interno del proprio caaaseeee con luci al neeeooon, io sto portando la nobile arte del moooddiiing a nuovi ed esaltanti liveeelliiii, concentrandooomiii sulle periferiche esteeerneee, sino ad ora bistrattaaateee dall'ottusità dell'uooomoooo.
Il mese scorso ho iniziaatooo la mia opera facendo produrre alla fidata ditta Airons di Vigevano un tappetino per il mouse con tanto di ventoliiineee refrigeraaantiii, il Pastorpad 1.0, e questo mese completo il sopraccitato prodoottooo con l'abbinamento di un mooouseee. Sì, peerchéee mentre il bracciiiooo e una parte del paaalmooo (quella non a contatto con il mouuuseee) se ne stanno belle freeescheeee, nulla poteva fin ora essere fatto per la parte della maaanooo che se ne sta appiccicata al dispositivo di puntameeentooo; e questo non va beeneeee! Lasciare le cose a metà non è affatto professionaaaleeee, ho quindi ri-contattato la divisione “custom” della ditta Airons di Vigevano per rimediaaareeee. Dalla nostra collaborazione è nato il prodotto di cui trattiaaamooo questo meeeseeeee, per la mia e soprattutto per la vostra professionaliiitàaaa!

FANMOUSE
E così la vostra mano sinistra si surriscalda ancora un po' mentre lanciate i vostri benchmark preferiti, sebbene stiate già utilizzando il Pastorpad 1.0(TM)? Niente paura: questa piccola modifica al vostro mouse preferito, implementata dal nostro stuff specializzato della divisione “custom”, è in grado di alleviare la sofferenza della vostra mano, nonché di scatenare la più efferata invidia dei vostri amici. La divisione “custom” non fa altro che ritirare il vostro attuale dispositivo di puntamento, modificandolo ad uopo per includere la funzione refrigerante e riconsegnarvelo.

PRODUTTORE: Ditta Airons di Vigevano
PREZZO MODIFICA VOSTRO MOUSE 2.500 EURO

TECNICAAA 10
SCATOLAAA 10
ESTETICAAA 10
PERFORMAAANS 8

GLOBALE 10

Se già possedete il Pastorpad 1.0 non potete perderveeelooo, altrimenti acquistateeeliii tutti e duuueeee!



Eccooolooo, il mouse dopo la modiiiiificaaaa!!!

Ecco come overcloccare il mouse e refrigerare il palmo della maaanooo.

Un particolare della ventoliiinaaaa. Beeellaaaa!!! (SBONK! NdBovas)

Ecco come si presentano le parti del mouse, separate fra looooroooo!!!

Solo su BovaByte! Ammorbidente per piastrelle

1/09/2015
BovaByte rivoluziona i lavori domestici!
Ecco il prodotto che piace a tutti! Noi lo abbiamo provato in redazione e davvero non potremmo più starne senza. Il favoloso “Softening for Floor Tiles”, prodotto dalla ditta Airons di Vigevano, è davvero indispensabile per tutta la gente bizzarra. Basta spruzzarlo con l’apposito dosatore sulle piastrelle marmoree di bagno e cucina, che immediatamente queste ultime diventeranno soffici come batuffoli di cotone! Grazie al nostro Ammorbidente per Piastrelle™, i vostri cari con l’abitudine di correre e tirare capocciate contro il muro non si faranno più alcun male! E tutta la famiglia si divertirà come una matta! L’Ammorbidente per Piastrelle™, mai più senza!

L'angolo dell'inventore: il robottino che "craftava" a DAOC

1/09/2015
Carissimi amici, stavolta mi tocca cedere il passo a qualcun altro ma, trattandosi pur sempre di un’invenzione, i Bovas mi hanno chiesto di presentarla io lo stesso (diciamo la verità, Angelico, quando ti abbiamo detto che stavolta l’angolo dell’Inventore aspettava di diritto a qualcun altro, ti sei messo a piangere e a momenti le lacrime non ci facevano saltare tutti i PC! NdBovas). Non date retta quei due mentecatti. Se soltanto capissero quanto siano utili le mie invenzioni, i Bovas correrebbero a brevettarle, e non farebbero tanto i zuzzurelloni in queste pagine… Vabbè, questioni personali a parte, ecco qua che cosa ha inventato il geniale Er_NaZZa, giocatore di Dark Age Of Camelot (quando era di moda giocare a DAOC, e nel novembre del 2003 era parecchio di moda... ndBovas).

IL ROBOTTINO LEGO TECHNICS PER CRAFTARE A DAOC
Signore e signori, ecco a voi lo “Spingitore Automatico Monotasto”, “pratico, comodo da usare, ti aiuta a craftare anche quando devi studiare/preparare da mangiare/etc.; la sua funzione è semplice, preme un tasto ogni tot tempo grazie ad una cremagliera – dice Er_Nazza sul forum di DAOC – Certo, dopo un po’ di tempo và stoppato per cambiare oggetto da craftare, infatti è possibile che ne farò un modello che dopo tot pressioni si sposta su un altro tasto”. Come possiamo osservare dalla foto, l’oggetto funziona in questo modo: per mezzo di un sensore ottico rileva la finestrella di dialogo che avvisa l’utente della possibilità di craftare. Quindi, comincia a premere il tasto apposito finché la stessa finestrella non sparirà dallo schermo (l’evento sarà rilevato dal solito sensore ottico). Direte voi: “ma è permesso usare un aggeggio del genere?”. Certo! fino a prova contraria, semplicemente perché “non è un programma che macra (è una macchina! c'è una bella differenza!)”. E se lo dice lui… Incredibile, davvero incredibile…

 
Lo spingitore inventato da Er_NaZZa, in tutta la sua Bel_leZZa! (scusate, non ho saputo trattenermi… ndP)
 

A cura di:
Angelico Medaglia
Inventore incompreso (e disgraziato)

Il prof. Miracolo risponde: Nude oppressioni e improbabili abrogazioni

1/09/2015
Cari lettori di BovaByte, era veramente una vita che non rispondevo più alle vostre missive, e così ho deciso, per Natale, di omaggiarvi tutti quanti con le mie sagaci risposte. Buona lettura a tutti.
- Il vostro Prof. Miracolo 


LE DONNE NUDE CHE MI INSEGUONO

Caro prof. Miracolo, mi chiamo Adalgiso Franconi e ho un problema (tutti ti prendono in giro per il tuo nome? NdMiracolo): ci sono delle donne nude che mi inseguono ovunque vada. Capiamoci, non nella realtà, altrimenti ne avrei subito approfittato, ma su Internet. È veramente incredibile: apro la posta elettronica e ci sono le donne nude! Cerco un programma su Internet e ci sono le donne nude! Apro un sito qualsiasi e appare il riquadrino con le donne nude! Donne nude ovunque! Sono ostaggio delle donne nude! Aiutatemi!

Giovanni

Caro Adalgiso “Giovanni” Franconi, per curare la tua crisi di identità, pardon, per risolvere il tuo problema ti consiglio quanto segue: 1) smettila di dare il tuo indirizzo di posta elettronica a tutti, di usarlo per registrarti presso i siti che te lo chiedono, e soprattutto di usarlo per adultcheck; 2) usa altri motori di ricerca rispetto ad Astalavista per cercare i programmi. Come dici? I programmi che cerchi tu si trovano soltanto lì? Beh, smetti di cercarli e basta; 3) paga un riscatto alle donne nude, così magari ti lasciano andare.

Le donne nude che inseguono gli internauti sono un problema sociale.  

ABROGHIAMO INTERNET!
Gentile Redazione, siamo i soci fondatori di un’associazione di esperti informatici, “La compagnia del vecchio Pac Man”, che hanno forgiato tutte le loro conoscenze nel ramo dei computer nel pionierismo degli anni ’70 e ’80, e che oggi chiedono a gran voce la rivalutazione di abitudini forse un po’ vetuste, ma indubbiamente più sane di quelle di oggi. Quando eravamo giovani noi, era tutta un’altra cosa. Noi facevamo chilometri di strada in bicicletta, da un capo all’altro della città, sotto il sole, sotto la pioggia, con la nebbia che ci penetrava nelle ossa e il gelo della neve che ci arrossava tutta la pelle, per andare a trovare i nostri amici e giocare con loro a Pong o, in tempi più recenti, sul Commodore 64. C’era la gioia di condividere tutti insieme abitudini sane come guardare lo schermo televisivo col contrasto e i colori a palla, e di commentare con gioia e ammirazione tutti i prodotti della moderna tecnologia. Oggi, invece, con i MMORPG e gli altri giochi on-line, nessuno più esce di casa. Nessuno più rischia di farsi travolgere da un’auto per andare dai suoi amici. Nessuno più condivide il proprio computer con i suoi vicini. Anzi, a ben vedere tutti i moderni giocatori hanno un solo joypad! Noi chiediamo a gran voce l’abolizione di Internet. Vogliamo raggiungere, con la nostra petizione, i 18 milioni di firme entro il 15 marzo 2004, in modo da costringere l’ONU a bandire Internet da tutti i territori del mondo. So che col vostro aiuto riusciremo nell’impresa. Grazie a tutti! Ah, ehm… l’indirizzo per la petizione è
http://www.petitiononline.com/abrognet/petition.html.
Vostro,

Pippo Molliconi

Beh gente… che dire… correte tutti a firmare! Bah…

Incredibile, si può firmare davvero!!!


La posta di Max Cioè (Natale 2003)

1/09/2015
Cioè, che storia, zero io lo avevo detto in caserma che il servizio militare io zero, non lo facevo, ma cioè ho capito che tra la caserma e la compa c'è una grande differenza: cioè qui non sono rispettato anche se sono vestito da starci dentro di brutto. E allora ho dovuto fare il servizio militare, per fortuna i capelli ce li avevo già rasati, cioè così non sono andato da quel truzzo di parrucchiere che non ti mette nemmeno il gel e non ti fa le punte colorate. Beh, ora che sono in licenza, cioè adesso mi ci metto di brutto a rispondere alle vostre lettere, cioè che mi sono mancate. E tra poco torno di brutto tra queste pagine! Che storia tesa!

IL CASE COME LO SCOOTER


 Carissimo Max Cioè, è da un po' che non leggo la tua rubrica, forse i tipi giusti non ti scrivono più? Cioè io ho una domanda da farti: niente che ha a che fare con il mio scooter, che ci sta dentro di brutto; il fatto è appunto che lo scooter ci sta dentro, ma quando gioco con il mio computer sono triste perché lo scooter ci sta dentro di più. Volevo appunto chiederti dei suggerimenti per fare diventare il mio PC come il mio scooter, che è pieno di neon azzurri e viola ed ha la marmitta cromata. Su Internet ho visto che ci sono siti che vendono cavi fluorescenti, ventole luminose e case di alluminio, cioè io il mio computer lo volevo così. Che cosa mi suggerisci?

Alessio K.

Scusa è, ma non è che te l'ho appena spiegato che non ci sono stato perché sto facendo il militare? Cioè, sei uno scoppiato? Non ci stai dentro per niente, sei davvero un fallito. E cioè, non so se mi spiego, cioè non potrebbe essere diversamente: usi il PC e usi anche Internet, quindi sei proprio uno sfigo senza speranza. Cioè, se proprio devi giocare, potevi cioè usare per lo meno una X-Box che ci stavi dentro, cioè.

IO E LA MIA COMPA TI ASPETTIAMO FUORI
Ho appena letto la lettera di Alessio K, e anche la tua risposta, cioè io non sono d'accordo che chi usa il PC e Internet è sfigo, anche perché io e i miei amici della compa lo facciamo e non siamo sfighi. Quindi adesso ci dici dove ti veniamo a prendere che cioè io ti numero le ossa e la mia compa poi te le mischia.

Erik.

Vieni ti aspetto cioè, io e tutte le mie compe, perché in caserma ho fatto amicizia con diverse compe e adesso ti mischiamo le ossa e tutti i pezzi dei vostri scooter. Cioè dai vostri scooter ci faccio uscire la mia nuova Golf. Cioè che tristezza che siete.

La robba dura del Pastore: Poltrona "Frau-Net"

1/09/2015
A volte proprio non mi capiiiscoooo! Sono incontentabiiileeee! (ma va? NdBovas). Ho appena terminato di mettere in ordine il nuovo CED (centro elaborazione dati), ho posizionaaaatooo tutti i miei preziosi seeeerveeeer, anche quelli che formano i cluster, in ordine estetiiicoooo e cromatiiicoooo negli armadi di alluminio che ho fatto costruire su misuuuraaa, anche l'impianto di aerazione è perfettamente funzionaaanteee e mantiene tutto l'ambiente alla temperatura costaaanteee di 17°, tutti cavi di rete e di alimentazioooneee, ordinati e tenuti insieme da fascette coloraaateeee, ora passano sotto il pavimeeentooo scomponibile che ho fatto realizzaaareee. Eppure ancora non sono feliiiceee. Infatti mi sono imposto come regola assoluuutaaa di entrare nel CED solo se sono vestito in giacca e cravatta e con valigeeettaaa, di certo non posso mettere piede in un ambiente del genere in T-shirt e ciabattoooneee! (e qui ti sbagli, caro Pastore: i CED veri sono popolati da quelli che in ambito lavorativo vengono chiamati “tecnici”, e questa categoria di solito è vestita proprio come tu disdegni! Io sono il primo a non essermi mai presentato al lavoro in giacca e cravatta! NdDavide). Quindi quello che mi serve è una postazione remoootaaa che mi permetta di accedere ai miei server anche quando sono non presentabiiileee. E qui entra in gioco il problema consooorteee, la quale ritieeeneee (a ragione, NdBovas) inaccettabiiileeeee tenere in casa un computer (dopotutto ne hai 150 nel tuo CED sotterraneo ci pare no? NdBovas). Avevo inizialmeeenteee pensato ad un portatile con connessione wi-fi nascooostooo o sotto il letto o nell'armadiiiooo, ma queste soluzioni non mi sembravano sufficientemente professionaaaliii, quindi mi sono ovviamente rivolto alla ditta Airons di Vigevano che, come al soliiitooo, ha confezionato un prodotto su misura per meee. Beeellooooo!

POLTRONA FRAU-NET

Vostra moglie protesta perché volete installare un PC anche in soggiorno? Vi dice che le basta averne uno acceso giorno e notte nella vostra camera da letto? In questo caso ci sono solo due soluzioni all'orizzonte: una separazione per colpa, pratica decisamente scomoda e costosa, oppure un pezzo unico di design, che possa migliorare l'estetica del vostro soggiorno facendo morire di invidia le amiche della vostra dolce consorte, ovviamente equipaggiato anche di computer. Questo prodotto, grazie alla sezione innovazione e design della ditta Airons di Vigevano è oggi una realtà. La confezione comprende anche alcune riviste contraffatte di arredamento (come ad esempio “Il Mio Corridoio”), in cui il prodotto viene trattato in termini entusiastici, per far digerire più rapidamente la pillola amara alla vostra metà. Tutto quello che dovrete fare è acquistare il prodotto, imboscare le riviste fasulle tra quelle presenti in soggiorno, e fare in modo che vengano viste. A quel punto sarete pronti per dire: “tesoro, ti ho fatto un regalo!” e le mostrerete quello che avete comprato. Per quanto riguarda il computer, un Mac per l'occasione in quanto più accattivante in termini di design, ditele semplicemente che in tutte le case del futuro ci sarà una postazione del genere e servirà per fare shopping da casa e in questo caso il computer è praticamente stato messo lì solo per aumentare il piacere estetico della poltrona; sottolineate anche come tutte le sue amiche creperanno di invidia. Difficile che a questo punto vi possa ostacolare, ma in caso contrario offriamo anche un sistema opzionale di condizionamento mentale a domicilio.
Veniamo ora alla descrizione tecnica della Poltrona Frau-Net:
  • sedile mobile che permette posizioni da seduto a disteso, sempre con il monitor in bella vista.
  • l'imbottitura del sedile, in lattice di qualità, è in grado di raddoppiare il tempo che passate davanti al computer senza danni fisici (quelli mentali non sono contemplati).
  • Il piano porta monitor e quello porta tastiera vi seguono ergonomicamente quando spostate il sedile.
  • Solida costruzione in alluminio, utile anche per lo scambio calorico del case del computer con l'ambiente esterno.

PRODUTTORE
Ditta Airons di Vigevano
Prezzo: 10.000 EURO
Prezzo opzione condizionamento mentale a domincilio: 15.000 EURO

PAGELLA
TECNICAAAA 10
SCATOLAAA 10
ESTETICAAA 10
PERFORMAAANS 10
 

GLOBALE  10
Un oggetto di fine arredamento che non può e non deve assolutamente mancare in casa vooostraaaaa.

L'angolo dell'inventore: la stampante "usa e getta"

1/09/2015
Ancora una volta sono profondamente addolorato per l'incredibile, atavico menefreghismo con cui una mia fantastica idea, anche stavolta veramente geniale, non è stata minimamente considerata da nessuno, nemmeno dalla ditta Airons di Vigevano, che pure si era inizialmente interessata (mi hanno detto: “sa, il nostro unico e affezionato cliente non ha ritenuto la sua invenzione abbastanza 'professionaaaaaaleeeee', e così non abbiamo il budget necessario a finanziarne la produzione”. Gente che non capisce un accidente!). Stavolta avevo trovato un modo incredibilmente geniale per risparmiare spazio... per risparmiare tempo... per risparmiare soldi... eppure, la mia nuova invenzione rimarrà per sempre in un cassetto. Tanto vale che rinuncio ai sogni di gloria e la illustro a voi, che almeno mi capite. Ecco infatti rivelata la mia favolosa, economica e grintosa...

STAMPANTE USA E GETTA
È statisticamente dimostrabile che la maggior parte della gente non ha effettivamente bisogno di una stampante: la compra quando si trova nella necessità di stampare qualcosa (per esempio, una relazione aziendale o una tesi), per poi abbandonarla lì a fare la polvere. Nel frattempo, le costosissime cartucce d'inchiostro si seccano, il pigmento scade e deperisce, e quel che è peggio spesso va a incrostare fatalmente la testina di stampa, obbligando il malcapitato utente a riportare la sua stampante dal computeraio di fiducia. Normalmente, la sostituzione della testina costa di più di una stampante nuova. A questo dato statistico, aggiungiamo un'altra realtà di fatto: le cartucce d'inchiostro sono care come il fuoco, anche se nei casi più frequenti è sufficiente acquistare due cartucce per pareggiare il conto. Se tali cartucce contenessero una quantità di inchiostro doppia, costerebbero probabilmente come la stampante, se non di più (nota: ci sono già stampanti che costano meno delle relative cartucce, basta guardare nelle offerte dei supermercati). A questo punto, dunque, perché non creare delle semplici stampanti usa-e-getta? Le stampanti, costruite in un materiale plastico riciclabile, sono certificate per un certo numero di stampe, facciamo 3000, dopodiché si butta via tutto, in appositi contenitori. Le stampanti esauste verrebbero raccolte, consegnate all'azienda madre, che provvederà a rigenerarle, vendendole poi sotto-costo. In questo modo sarà possibile risparmiare spazio sulla scrivania (niente stampanti lasciate lì a fare la polvere!), potremo portarci dietro la stampante in ufficio (le dimensioni dovranno essere necessariamente ridotte) e con i collegamenti USB non dovrebbe essere neppure tanto difficile farle vedere al computer, sia esso un PC o un Macintosh! È o non è geniale?

Tutto questo spazio occupato per niente! Guardate com'è impolverata questa stampanete! Se l'avessero buttata via, adesso al suo posto ci sarebbe qualche soprammobile più utile sulla scrivania!

Il prototipo perfetto di una stampante usa e getta: pratica, maneggevole e facile da buttare!

A cura di:
Angelico Medaglia
Inventore incompreso (e disgraziato)

Il proverbio del mese (Aprile 2001)

1/09/2015
Cari i miei lettori, bentornati anche questo mese alla mia rubrichetta di glottologia spicciola. Questo mese ci spostiamo tra le cantine dell'Oltrepo Pavese, terra di viticoltori dove ancora oggi si produce dell'ottimo nettare, pronto a imbandire (e a rallegrare) le mense di tutti noi. Il proverbio del mese, infatti, è nato proprio da queste parti, dove si è soliti dire:

"Nella botte piccola c'è poco vino"

Correvano infatti gli anni del dominio longobardo, e la Regina Teodolinda, dalla vicina Mantova, era solita inviare i suoi messi nell'Oltrepo, affinché costoro portassero a sua maestà tutto il Barbera necessario a "inumidire" i pasti della corte. Costoro si muovevano con almeno una dozzina di carri al loro seguito, e rientravano puntualmente a casa con delle enormi botti piene di vino. Botti che poi ritornavano ai contadini l'anno successivo. Per qualche tempo, tuttavia, la Regina preferì assaporare il gusto dei vini toscani, lasciando buona parte dei viticoltori disoccupati. I giovani dell'Oltrepo dovettero quindi escogitare un barbatrucco per convincere Teodolinda a tornare sui suoi passi, e decisero alla fine di tentare l'impossibile: inviare una piccola botte (5 litri) alla regina quale "assaggio" dell'ultima vendemmia, davvero eccezionale per qualità, sapore e tasso alcolico. Appena la regnante vide la botte, tuttavia, sentenziò "in botte piccola c'è poco vino", e fece squartare (ma delicatamente) gli ambasciatori dell'oltrefiume. Da allora, le botti sono molto più grandi.

La posta di Max Cioè: Ho trovato la tipa giusta, ma...

1/09/2015
"Caro Max Cioè, mi chiamo Gianlu e sono un tuo fedele lettore, anche se non capisco tutta quella roba che fa da contorno nella tua rivista. (Perché non ti prendi una ventina di pagine solo per la tua rubrica?) Cioè, stavo dicendo, come vedi mi sono trovato una tipa che ci sta troppo dentro, che è troppo la tipa che fa per me, c'hai presente che quando la vedo mi sballo? Però sta tipa è una che fa l'università, che va in giro con una compa troppo strana e che mi dice che non sono molto adatto con le zeppe, con i capelli sparati color platino e gli occhiali da sole anche di notte. In definitiva non vuole che vado in giro con lei perché si vergogna davanti ai suoi amici, che sono un po' tesi nei miei confronti. Dice che devo cambiarmi tutto da capo a piedi e devo imparare a parlare anche di cose più intellettuali. Ma che sballamento c'è a parlare di 'ste cose? Oh, cioè, ma sono io che non ci sto più dentro o è il mondo che gira tutto sballato?"

Gianlu "Gianlu".

Uè Gianlu, niente paura, secondo me ci puoi stare dentro anche tu con la tipa, anche se la sua compa (che poi non merita nemmeno di potersi definire tale) non ti ha preso in simpatia a causa del tuo che storia di look. Cioè, in ogni caso quelli che fanno l'università... cioè, non è detto che siano istruiti davvero. Molti cioè sono solo dei banfoni medio-borghesi che fanno finta di sapere le cose; cioè, qualcosa lo devono pur sapere perché fanno l'università, ma ne sanno molto meno di quello che dicono. Come avevo spiegato qualche mese fa, il metodo migliore per non essere tesi con questa gente è utilizzare le stesse loro armi: cioè, al posto di vantarti di essere capace ad impennare lo scooter o di avere picchiato un tipo che ti aveva guardato male con l'aiuto di tutta la compa (20 persone), fai prima a guardare ogni tanto il Maurizio Costanzo Show e improvvisare un dialogo pseudo-culturale. Di altre trasmissioni pseudo-culturali ne trovi parecchie, quindi cioè hai solo l'imbarazzo delle scelta. Al massimo, se non riesci a farteli amici, puoi sempre chiamare la compa e fare a botte. In questo caso, comunque, scordati pure la tua tipa... Ma... cioè, forse fai prima a starci dentro con una tipa che ci sta più dentro.

(da The Games Machine, aprile 2001)

La robba dura del Pastore: CPU Cooler "Felce Cinese"

1/09/2015
Non ci posso credeeereee! Finalmeeenteee, dopo anni di mie insistenti richieeesteee, la ditta Airons di Vigevano ha messo in commerciiioooo il primo dissipatore per CPU che, a una straordinaria efficieeenzaaa, abbina un'innovatiiivaaa estetiiicaaa! Da tempo infaaattiii mi ero stufato dei soliti dissipatori neeeriiii, veeerdiii, bluuu o arancioooniii e relativa ventolina neeeraaa, tanto da ritenere necessariiiooo, anzi indispensabiiileee, "customizzarli" con il mio famoso bordino nero fatto con il pennarellone indelebiiileeee... Ebbeeeneeee, tutto questo non è più necessariiioooo! E il mio case non è mai stato così bello deeentrooo! Hmmm, ora devo fare qualcosa per l'esteeernoooo!!!

CPU COOLER "FELCE CINESE"
Bellissimo dissipatore per processori in vera pietra dissipante tagliata a mano, ognuna delle quali è un pezzo unico e può quindi variare leggermente nel colore rispetto al modello fotografato. Puoi personalizzarla aggiungendo altri ciottoli colorati, conchigliette, ecc. Riduce drasticamente la temperatura delle CPU overcloccate, creando anche un ambiente armonioso all'interno del tuo case: infatti l'acqua utilizzata per il raffreddamento scorre in una parete di vetro con una bellissima serigrafia raffigurante una foglia di felce, rendendo il dissipatore un oggetto davvero speciale. Completo di pompa, si alimenta direttamente dall'apposito spinotto della scheda madre.

Casa produttrice: Ditta Airons di Vigevano
Prezzo: € 999 per il modello base(*), a cui vanno aggiunte € 100 per ogni ciottolo colorato o conchiglietta aggiuntivi.

TECNICAAA 10
SCATOLAAA 9
ESTETICA 10
PERFORMAAANS 10

GLOBALE 10

Voglio una versione anche per i chip della mia scheda videeeooo! E non dimentichiamo i miei dischi in configurazione RAAAAIIID5!!

(*) in realtà il prezzo era espresso inizialmente in Lire (parliamo pur sempre di un articolo del 2001), ma come da prassi in Italia abbiamo convertito la valuta tenendo conto del cambio 1000 lire == 1 euro. - Noi Bovas

La robba dura del Pastore: Incisore Professionale

1/09/2015
Beeelloooo, un incisore così ci volevaaa propriooooooo! Vi chiederete a che pecorino possa servireee un incisore professionale nel vostro studioooo, ma come è possibile che non ci arriviate da soli? Non va beeeneeee, dopo tanti anni di lettura delle mie inestimabili rubriche lo dovreste immaginaaareee da soooliiii! Alloraaa, questo incisore elettrico può incidere con scritte o disegni legno, metallo, plastica, cuoio... in pratica tutti i materiali in cui è possibile realizzare un tavolo portacomputeeeer (scusa Pastore, ma dove cavolo lo trovi un tavolo porta computer in cuoio? NdBovas) (ebbene, io ce l’hoooo, l’ho rivestito usando le pelli di alcune mie pecoreeee! Il computer lo tratto bene io.... Beeeeeeeelloooooooo!!!!) (SBONK! NdBovas). Dispone di un corpo in materiale antiurto, punta a carburo di tungsteno, alimentazione professionale da 220 V. Cm 15x4.5.4, come d’altronde sta scritto nella colorata confezioneeee. Grazie a questo fantastico e indispensabile artifubio, potrete finalmente incidere anche voi gli utilissimi segnetti che delimiteranno in modo inequivocabile la corretta posizione del vostro computeeeer, del monitooor, della stampante Epson Stylus Photo, dello scanner HP modello di puntaaaa, del mouse (che non deve essere in alcun caso spostato) e della tastiera ergonomica con tastini in fibra di vetro di Murano (materiale ben più economico della fibra ottica di Murano, ma che luccica un casinoooo). La confezione, comprensiva di ben 10 punte di ricambio, verrà offerta, ai primi 100 che riusciranno a prendere la mia linea ISDN, in abbinamento a cinque camicie, due paia di jeans e un fantastico Watch modello Scubaaaaaaa! (la recensione termina qua a causa di un repentino attacco di asma da parte del Pastore... Scusa Paolo, ma il Pastore ce li aveva anche prima i baffi? NdD)



Beeeellooooo! Un incisore è proprio quello che mi serviiiivaaaaaa!!!


VERDETTO DEL PASTORE

TECNICAAAA          10

SCATOLAAA            6
PERFORMAAANS   10
ESTETICAAA           8

GLOBALE                10

Disclaimer

Tutti gli articoli riportati su questo sito sono copyright © Paolo Besser e Davide Corrado, tranne ove diversamente specificato: gli articoli apparsi nella rubrica "L'angolo di BovaByte" sulle riviste Zzap! e The Games Machine fino al 2005 sono copyright © Xenia Edizioni Srl, quelli apparsi successivamente su The Games Machine sono copyright © Aktia, e compaiono sul sito di BovaByte su loro gentile autorizzazione. Tutti i diritti sono riservati.