giovedì 26 febbraio 2015

Ora di matematika!

2/26/2015
Non conoscete il semplice concetto di equazione? Semplicissimo: si tratta di un'incognita X che va a cavallo. Comunque, se la cosa vi dice ancora poco, leggete il resto:

EQUAZIONI INTRINSECHE
Praticamente impossibili da risolvere, mantengono gelosamente celate le loro soluzioni, e uno studente di media intelligenza dopo dieci minuti desiste. Non si contano i cretini che sono morti di ictus cerebrale dopo quattro ore che cercavano di scovarne le radici...

EQUAZIONI ASSASSINE
Sono una vera e propria stupidaggine da risolvere e, per tanto, le incognite si sono organizzate in una potentissima falange criminale, in grado di annientare fisicamente ogni probabile solutore. Se, sfogliando distrattamente un libro di matematica, doveste improvvisamente trovarvi con una magnum 44 puntata addosso, girate immediatamente pagina. Oppure strappatela e fateci un aeroplanino. Sarà la vostra salvezza!

EQUAZIONI SUICIDE
Sono le più tristi tra le equazioni, tanto che hanno portato i loro problemi esistenziali alle estreme conseguenze. Potrebbe capitarvi di trovare una X impiccata alle corde dello zaino, oppure di vedere un'incognita correre a tutta birra fuori dal foglio per sfracellarsi al suolo sotto il banco. Nel qual caso non rammaricatevi più di tanto e non ponetevi questioni tipo "potevo risolverla sigh! Poverina, o almeno scomporla ai minimi termini", tanto non è il caso: se si è suicidata un motivo ci sarà stato, e voi non c'entrate niente.

SOAPEQUAZIONI
Generalmente di centoquatrantatremilaseicentosettantesimo grado, le equazioni di questo tipo si caratterizzano solo ed unicamente per l'estremo numero di passaggi necessari per la loro risoluzione. Per complicare ulteriormente le cose, inoltre, le incognite non si chiamano X, Y, Z e via dicendo, ma "Ridge", "Caroline", Thome"...

EQUAZIONI TURISTE
È praticamente impossibile risolverle, visto che si spostano incessantemente da un foglio del quaderno all'altro.

EQUAZIONI ALLUCINATE (o allucinogene)
Le riconoscerete senz'altro dal walkman che spara musica house a tutto spiano. Non hanno la minima soluzione logica, ma con tanto estro e fantasia, sarà possibile risolverle in quattro e quattr'otto sparando un numero a caso. Comunque, casomai dovreste trovarvi di fronte ad una di esse, l'unica certezza è che il vostro insegnante si fa le canne.

Interviste alla Vodka: i Poliphonic Syntax

2/26/2015
Incredibile, fantasmagorico, sbuccellucherante!! Non avete idea dello scoop che stiamo per proporvi. Bene, il fatto è che, camminando un po' sotto i ponti di Milano, abbiamo incontrato il famosissimo gruppo rock progressivo psichedelico tedesco Poliphonic Syntax, reso famoso dall'ultimo successo "Nothing for Money", di cui vi avevamo parlato nel TG BB di qualche mese fa.

Ma passiamo alle presentazioni.

Paolo: Salve, ragazzi. Voi siete i Poliphonic Syntax, o sbaglio?
Ivan: Ja, ma occhien a non dirlo troppo in giren o i fans ci raggiungono e ci assalgono!
Dave: Capisco, essere famosi. ricercati da tutti. È logico che fuggiate dalle mille luci della città per mangiare un panino semifreddo nell'oscurità del quartiere povero della metropoli...
Franz: Ma kuale rifugiarsi... Siamo arrifaten qua senza manco una lira ed abbiamo dofuto ateguarci alle ristrettezze ekonomichen
Paolo: bhè, se non siete inseguiti dalle fan, siete sempre seguiti dai creditori. Godete comunque di una certa popolarità.
Ivan: S°/0@#$C0
Dave: Ehm, scusalo. Sai, non voleva offenderti...
Paolo: Già, cosa sono quelle catene? E perché, se mi permette, quella svastica?
Ivan: Insomma, si può sapere voi due chi siete?
Bovas: Ma come? Non lo sai? Siamo la mitica redazione di BovaByte!! Un giornale famosissimo, conosciutissimo...
Franz: Già, così conosciuto che che cercate gli scoop sotto i ponti... E tu cosa stai facendo!? Non rubarmi la salsiccia! L'ho grattata l'altro ieri al supermercato qui vicino!
Paolo: Dai, Dave. fa il bravo, restituisci la salsiccia.
Dave: Uhmmm, qualcosa non quadra: prima parlavate come le Sturmtruppen, adesso invece parlate in Italiano. Com'è 'sta storia?
Ivan: Bhè. sai com'è... Band inglesi ce ne sono tante... Gli italiani non hanno mai avuto tanto successo, e così...
Bovas: bravi, bravi, e così avete turlupinato tutti fingendovi tedeschi! Vabbè, amen. Ditemi un po', come mai avete inciso un nastro vuoto e l'avete intitolato "Nothing for Money"?
Franz: direi che siamo stati onesti: sul disco non è registrato nulla, e averlo chiamato "Nothing for Money" è stato un segno di grande civiltà: l'ascoltatore era ben avvisato di ciò che comprava!!
Paolo: Lasciamo perdere... Ok, almeno però ditemi se c'era qualche motivazione sociologica dietro questa vostra bizzarra iniziativa.
Ivan: Ci siamo guardati intorno. E ci siamo detti "che mondo di merda!": ce n'è davvero di tutti i tipi: di Alano, di Pastore Tedesco. di Barboncino... E non un individuo civile che si armi di paletta! In ogni caso, attorno a noi c'era il VUOTO. Un vuoto tanto più grave quanto se ne ammirava la natura. Un vuoto di sentimenti, di ideali. E così abbiamo rispolverato una sentenza famosa del nostro maestro spirituale. Egli un giorno disse "Certi silenzi hanno un suono stridulo". E noi abbiamo interiorizzato questo elevato concetto e l'abbiamo trasmuta in arte.
Dave: E così avete messo in giro una registrazione vuota. pretendendo i diritti d'autore addirittura sulle cassette vergini. In un primo tempo vi aveva reso miliardari: cosa diavolo ci fate sotto un ponte a mendicare due lire?
Franz: Eh , sai, i tempo cambiano. E poi la Sony, la TDK, la That's e tante altre hanno esposto una denuncia per truffa nei nostri confronti... E il giudice ha dato loro ragione, sequestrando tutto il nostro lavoro di anni e mandando all'aria quello che avrebbe potuto essere il successo più originale di tutti i tempi!
Paolo: “Successo originale”. Davvero un bel modo per chiamare una truffa. Va bhè. amen. Avete qualche progetto per il futuro?
Ivan: Tanto per cominciare, ripresentarci al pubblico con una nuova immagine, un nuovo nome, una plastica facciale... E poi scrivere nuovamente canzoni. che parlino del vuoto e dei problemi dell'umanità.
EEEEEEE UEEEE!
Appuntato: Documenda...
Franz & Ivan, ammanettati: Bhè, per stavolta basta così, purtroppo dobbiamo andare. Dobbiamo fare una lunga tournée per le carceri più conosciute della zona. Sapete, con tutti i vip che ultimamente ci sono finiti dentro, speriamo di raggranellare qualche lirett...

Purtroppo i leader del gruppo sono dovuti scappare repentinamente, e quindi l'intervista termina qui. A presto. Si spera...

I "Poliphonic Syntax" come apparverso sul numero 73 di Zzap!.
(In realtà la foto è di alcuni nostri compagni di classe di liceo, un dì che scappammo
in montagna per celebrare degnamente in martedì grasso... ndBovas)

BovaByte è letteratura: IL MITO DI PERITONE ULCERO

2/26/2015
BovaByte vi svela i segreti della Divina Commedia
(a cura del Premio Nobel per la letteratura Giancarlo Albertinazzi)


Se pensate che Dante Alighieri, padre della lingua e della letteratura italiana, avesse usato tutti i personaggi da lui inventati, vi siete sbagliati  Un cugino molto caro a Dante fu colpito nell'anno 1289 da una malattia molto strana (ai nostri giorni la chiamiamo familiarmente "appendicite"), provocata molto probabilmente dalle ingenti quantità di cibo ingerite, che lo aveva portato alla morte. I molti dottori che lo visitarono e che cercavano di curarlo gli fecero più male che bene e gli fecero patire le "pene dell'Inferno". Dante ne rimase molto colpito, sia dai dolori lancinanti provati dal cugino sia dalla ferita che l'infezione gli aveva aperto sulla pancia. Fu così che la sua fantasia partorì il mito di Peritone Ulcero (il nome la dice molto lunga... Ora è ancora più ampio il debito della nostra lingua nei confronti del Poeta). In un primo momento l'Esimio pensò di includerlo nel suo progetto letterario (la Divina Commedia) in un girone infernale: quello dei golosi (inizialmente denominati "mangioni" e anche "pozzi senza fondo"). La pena che Dante pensò di far patire a questi dannati, rispettando la legge del Contrappasso (altrimenti detta legge del Contrabbasso dai più affezionati), fu quella che li vedeva distesi su un letto, in preda a dolori atroci con una vistosa ferita nella parte bassa dell'addome, circondati da diavoli travestiti da dottori che sperimentavano ogni tipo di diabolica terapia. Peritone Ulcero doveva essere il personaggio esemplare con cui avrebbe dovuto parlare il "pellegrino" e sotto le sue spoglie si sarebbe celato il cugino. Ma pochi mesi dopo il triste evento, il Poeta venne a sapere una notizia che lo sconvolse profondamente: il suo caro cuginetto aveva una tresca con la famosa Beatrice!!! Da quel momento l'idea di rendere immortale con la sua poesia un tipo simile gli passò subito dalla mente, e, come ben sapete, i golosi furono descritti in modo diverso. Ma riguardo a una cosa non è ancora stato scoperto nulla: cosa ha raccontato a Dante o cosa gli ha fatto Beatrice per mantenere il ruolo di "first lady" (insieme con la Madonna) nella Commedia? Il mistero è ancora fitto!!!

lunedì 16 febbraio 2015

La robba dura del sistemista

... e per una volta rubiamo lo spazio al Pastore!!!
Ogni tanto è bello cambiare, inoltre sono certo che le persone più sagaci non apprezzino affatto tutte le immani cavolate che il Pastore, facendosi tra l'altro rapinare ogni volta dalla ditta Airons di Vigevano, ci propina tutti i mesi. Tappetino del mouse ventilante? (mi riferisco al Pastorpad 1.0) Ma per favore, piuttosto progettate un sistema di puntamento telepatico, così per lo meno evito di dover cercare il mio fido mouse cordless in mezzo a tutto il casino che ho sulla scrivania... Per fortuna per voi ogni tanto riesco a strappare questo spazio al mentecatto di cui sopra, dimostrandovi che l'ingegno e la sagacia, ma soprattutto la praticità e non ultima l'(in)utilità possono farla ancora da padroni in queste pagine. Ebbene, lo strumento che andrò a recensire, altamente consigliato a tutti i sistemisti UNIX, è una sorta di strumento punitivo: vi hanno appena presentato il nuovo sistemista NT, che si da' un sacco di arie, ma non sa fare niente se non riformattare tutti i server che dice di amministrare? Il vostro vicino di scrivania è un commerciale fighetto, lampadato, con il capello tinto e la lingua biforcuta? Qualche programmatore vi perseguita domandandovi insistentemente di installare in produzione la nuova versione alpha di una applicazione solo perché così è più professionale? Sino ad oggi non esistevano metodi indolori per contrattaccare, ovvero pazientemente sopportavate oppure mazzulavate. Ma con questo simpatico prodotto, che potete trovare in vendita presso il sito http://www.thinkgeek.com, nientepopodimeno che un bazooka spara aria, la vita ha un nuovo significato: al programmatore di cui sopra potreste per esempio spettinare il riportino, portandolo immediatamente al silenzio, mentre sarebbe impagabile far svolazzare tutti i fogli al venditore di cui parlavamo poc'anzi mentre questo è al telefono con un cliente e dice: “noi non vediamo programmi, vendiamo soluzioni”... Io sto per fare una strage.

AIRZOOKA
Airzooka è un bazooka che spara un getto d'aria in grado di colpire qualsiasi bersaglio  nel raggio di azione di 10 metri, abbastanza per mettere a tacere un qualsiasi vostro fastidioso collega di lavoro. Il getto d'aria ha una intensità tale da permettere di spettinare i capelli e i vestiti, nonché far volare all'aria tutte le carte presenti su di una scrivania. Il mirino di serie rende il puntamento del bersaglio sorprendentemente accurato. Non richiede né batterie né elettricità in genere, in quanto il prodotto funziona semplicemente tirando e rilasciando un elastico; oltremodo, dal momento che spara semplice aria, non si finiranno mai le munizioni.

COEFFICIENTE DI UTILITA'10
COEFFICIENTE DI INUTILITA' 10
COEFFICIENTE IRONICO 10
PROFESSIONALITA' PER IL PASTORE 0

GLOBALE 10
Deve essere assolutamente mio, e anche veloce!


DISTRIBUTORE: LO SI TROVA SU AMAZON, ANCHE NELLA RINNOVATA VERSIONE CON PUNTAMENTO LASER. CHE ALTRO DIRE, UN PRODOTTO DI 10 ANNI FA, MA ANCORA ATTUALE...
PREZZO: 20

pubblicato probabilmente verso dicembre 2003

I nostri dossier: Coin Op snobbati dall'informazione

2/16/2015
Abituati come siamo a giocare al bar Street Fighter II o Galaga, siamo portati a dimenticare tutta una serie di giochi elettronici a gettone che, tuttavia, sono entrati ormai perentoriamente a far parte della nostra vita di tutti i giorni. Ne facciamo uso molto spesso, e ciononostante, mai nessuna rivista o sito di videogiochi ne aveva parlato prima. Come sempre, noi Bovas, dopo un'attenta analisi del mercato, abbiamo deciso di parlarvene per primi.

DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI BEVANDE CALDE
Altrimenti conosciuto ai più come "Macchinetta del Caffè", è dislocato un po' ovunque: nelle scuole. negli uffici, nei cinema... Lo scopo del gioco è quello di ottenere, in cambio di un gettone sempre troppo costoso, una bevanda calda a scelta. È un po' come una slot machine. Se il giocatore riesce a ottenere bicchierino, bevanda in polvere, acqua calda, zucchero e cucchiaino, ha vinto. Generalmente, però, uno di questi elementi manca sempre, provocando ire invereconde.






DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI BEVANDE FREDDE
Dal look molto più simile a un juke box, rispetto che ad un erogatore di bevande, questo coin op risulta molto più facile da giocare del precedente. Infatti in cambio del gettone la macchina elargisce solo una lattina di dimensioni solitamente ridotte, contenente una bevanda ghiacciata della marca selezionata. L'unica difficoltà è accorgersi che la propria bibita preferita è esaurita prima di inserire il costosissimo gettone, tramite delle microscopiche spie luminose.





DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI CIBI SOLIDI
Contraddistinto da una fila chilometrica di giocatori (paragonabile a quelle che si formano davanti al coin op di Street Fighter II nelle sale giochi dei centri turistici), conterrebbe un sacco di buone merendine, se non avesse l'intrinseca caratteristica di essere sempre vuoto (come l'esemplare spento della foto).


DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI BIGLIETTI
Chiunque abbia avuto a che fare con la metropolitana milanese negli anni Novanta, conosce perfettamente questi due coin op. Quello più piccolo impiegava generalmente quattro ore, prima di accettare tutte e 22 le monetine da 50 lire che componevano il credito richiesto (lit 1100) per ottenere in cambio un biglietto per la rete urbana milanese (e adesso pensate che lo stesso biglietto costa 1,5 euro, pari a circa 2900 lire: è quasi triplicato in vent'anni ndBovas). Più recentemente, ne è stata presentata una versione "super" che accetta malvolentieri anche le banconote di carta. In ogni caso, ciò che li accomuna, è l'enorme numero di cretini che non li sanno usare, ma che sono in fila davanti a voi, e vi fanno perdere dieci treni come minimo.


TELEFONO PUBBLICO
Ma ecco a voi la vera chicca della situazione, l'apice della tecnologia e la vetta più elevata dell'industrializzazione di massa! Compagno di mille avventure, di goliardici scherzi e insostituibile mezzo per importunare il Pastore con minacce anonime, il telefono pubblico porta con sé tutte le magagne tipiche della rete Sip(1): linee che cadono, che si sovrappongono, impossibilità di sentire chi sta dall'altro capo della cornetta, e via dicendo. Generalmente dislocato in scomodissime cabine trasparenti, è caratterizzato dalle tariffe più alte in Europa. Tanto è vero che per telefonare a 40 Km di distanza è necessario portarsi dietro un sacchetto della spazzatura pieno di monetine(2). Per ovviare a quest'ultimo inconveniente, da due anni a questa parte la Sip ha provveduto ad aggiungere al telefono un ulteriore dispositivo, atto ad accettare le famosissime "schede telefoniche"(3) e a offrire un ottimo pianale per le lattine e le bottigliette di birra.


JUKE BOX
È il più antico dei coin op. Pare sia stato inventato due milioni di anni fa, come immediata conseguenza della nascita del disco (avvenuta, come è noto, immediatamente dopo la ruota), e che i primi esemplari facessero uso del cosiddetto sistema "a gatto". Per chi non lo sapesse, o per tutti coloro che si fossero persi il nostro vademecum sui coin op, ricordiamo che il funzionamento di tale dispositivo era il seguente: si prendeva un ignaro micio, lo si legava all'interno del cassone per baffi, zampe e coda, e gli si tiravano degli strattoni a seconda del suono che si desiderava. Si ottenevano così dei lamenti proporzionali al dolore causato. Il sistema fu poi abbandonato a causa delle vive proteste dell'allora neonata "protezione animali".





... E POI TUTTI GLI ALTRI
Naturalmente la nostra analisi potrebbe proseguire all'infinito, grazie alle miriadi di macchinette a gettone che affollano la nostra società moderna. Come potremmo infatti soprassedere sull'utilissimo distributore di preservativi, sui vari "sexyoroscopi", sulle bilance a gettone con tanto di bioritmo, sul misuratore della pressione arteriosa a monete, sulla famosa "benzina selfservice", e via dicendo? Come potremmo mai dimenticare le fototessere a 3000 lire e quelle stranissime gru con le quali centinaia di persone cercano invano di portarsi a casa un pupazzetto o un orologio? Ma tutto questo occuperebbe molto spazio, e siamo costretti a rimandarlo a chissà quando...





Note:

(1) la SIP - Società Italiana Per l'Esercizio delle Telecomunicazioni p.a, fu l'azienda che, in regime di totale monopolio, si occupò delle linee telefoniche e dei servizi telefonia/dati dal 1964 al 1994, quando si fuse con STET nell'attuale Telecom Italia. I telefoni pubblici dell'epoca e le relative cabine erano ovviamente marchiate Sip e non Telecom come oggi.

(2) Negli anni Ottanta e Novanta, telefonare era un'attività piuttosto cara in Italia, visto che era sufficiente telefonare al di fuori delle mura cittadine per incappare in una costosa tariffazione a tempo. In seguito, venne introdotta addirittura la TUT, tariffazione urbana a tempo, con cui vennero “castigati” anche coloro che chiamavano all'interno del proprio distretto.

(3) In seguito all'introduzione delle carte telefoniche prepagate (in genere con tagli da 5.000 o 10.000 lire), vi fu una simpatica corsa al collezionismo. Telecom Italia personalizzò il retro della carta in mille modi diversi, e non era raro vedere gente che se le scambiava come se fossero figurine!







L'angolo del Futurismo: "TI DÒ CINQUE!"

2/16/2015
Additati e messi all'indice da tutte le professoresse di Italiano, che vedevano nell'angolo di BovaByte un pericoloso focolaio di deculturalizzazione e deitalianizzazione di massa, abbiamo deciso di dedicare (speriamo regolarmente) più spazio alla cultura, ed in particolare all'estro poetico di artisti sconosciuti, che varrebbe invece la pena di conoscere. Questo mese ci occuperemo della bistrattatissima produzione poetica del famosissimo Corrado Davidetti, poeta futurista maledetto. Costui, accostatosi ai canoni del futurismo, compose la qui di seguito riprodotta "Ti do Cinque!", durante un'interminabile ora di matematica quando ancora andava a scuola. È interessante rilevare il pathos artistico che permea e trabocca da quest'immortale capolavoro, in grado di suscitare in noi limpide reazioni emotive quali il rigetto e la claustrofobia, sensazioni che pochissimi poeti sono riusciti a proporre nelle loro opere.


...E adesso una chicca: come ben potrete immaginare, i file originali di questi vecchi articoli apparsi su Zzap! non esistono praticamente più da nessuna parte e, per tanto, li stiamo tirando su con lo scanner e con un buon servizio di OCR. Ecco come quest'ultimo ha interpretato l'immagine qui sopra:

"2P.\\MRE. 11.4 W-Tg9.9) = USURE 11"cs1-0. Y No;.; 5191.652t DOMIWO • cObomoito • X Vetx"nc:: TU NON PA1 \si rì X19 y o
Aio P.70 Ps1-0 TO O O}, E N Più, Ù,Ù,b,A,,E, \ 6 oonlooclaro soLLA DO. 0 .1. W ta. VE.NiRC LPNAC,N5P, ltITERkOOD NON STUUARE, bONber...e02S1 PENShat IN5,51..10g. CAVAtt.t T Te MORt's 5 5 5KuE 2 ±s.2,5 S 4- (.11,1
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ibbiso cosi, 4cGuA AIRE exnAverirE, 11A,qrST. c.e ERA NE: Co9lo4t.. ?SAS° sì), vg›, 9AROtAcciki
PAIti Upl Po' VEzZae cogortg, PIM() SIA (Ro A L.4E, ERRORE !
I A i GIA IL C019,0 bf E CREli NVEce LEGGERE E CERTE STuNDAGGIN, \AABLE FARE IL LEITERilì LO/ PFul ..../ "

Fico, eh?


venerdì 13 febbraio 2015

Il TG di BovaByte (TG BB)

2/13/2015
Benvenuti all'appuntamento riassuntivo con il TG di BovaByte (in origine diviso in più parti, su diversi numeri di Zzap! ndBovas), in cui segnaleremo notizie in pillole per aggiornarvi su ciò che accade in tutto il mondo sconosciuto.


Il nuovo capolavoro Epyx: REAL SUMMER GAMES

2/13/2015
Vi siete stufati del solito giochino multievento e ne volete uno davvero con le palle? Allora andate a giocare a tennis!! Ah ah ah! Ok, ok, adesso vado a nascondermi. In ogni caso, non mi eclisserò prima di avervi presentato il nuovissimo gioco multi-evento della Epyx, tornata ai suoi massimi livelli dopo un periodo di preoccupante stasi. Il gioco che vi previewiamo stavolta, infatti, è una simulazione di giochi estivi molto più attinente alla realtà di ogni altra precedente release. Si inizia con il famoso "FS TRAVEL", in cui l'incauto giocatore dovrà raggiungere via treno la località turistica scelta all'inizio del gioco. Lungo il viaggio dovrà lottare per guadagnare un posto negli affollatissimi vagoni della linea Milano-Ventimiglia (sempre drammaticamente intasati, e io ne so qualcosa NdP), picchiare gli altri viaggiatori per poter mettere da qualche parte le valigie, ed eventualmente gettare dal finestrino l'immancabile bambinetto rompiscatole che continuava a piangere. Segue, una volta arrivati, la famosissima gara del TROV A POST. in cui il giocatore dovrà trovare un posto a sedere in una spiaggia libera od organizzata. Nel primo caso dovrà fare attenzione alle zecche, alle siringhe, e ad ogni altro tipo di scoria lasciata dagli immancabili turisti incivili. Qualora il nostro preferisca avventurarsi in una spiaggia organizzata, dovrà (smanettando col joystick) resistere agli infarti provocati dai listini-prezzi della medesima. L'evento successivo è "ORGH! CHE GONZI" in cui il nostro dovrà puntare il proprio obiettivo sulle bellezze (in topless o meno) offerte dalla spiaggia, ed eventualmente cercare di cuccarne una. In tal caso, dovrà fare estrema attenzione al possibile mazzulatore (termine con cui si indica il ragazzo a quattro ante delle ragazze più appariscenti) o all'immancabile bagnino vendicatore. Se riuscite a farla uscire con voi il gioco è fatto. E la sera, dopo aver cenato, giunge il turno dell'evento più atteso: GO TO THE DISCO, in cui il giocatore e la ragazza che avrà cuccato (altrimenti col cavolo che passava l'evento precedente) dovrà avventurarsi in una tipica discoteca da località turistica, ballando su una specie di francobollo (che dovrebbe essere la pista) e facendo attenzione che gli immancabili tamarri non gli soffino la suddetta accompagnatrice. La premiazione avverrà di notte, in spiaggia, e mentre starete romanticamente guardando la luna abbracciati con la vostra conquista... arriveranno i vigilantes e vi faranno il multone per atti osceni in luogo pubblico!!!

mercoledì 11 febbraio 2015

Corso istantaneo multilingue

2/11/2015
Qualcuno si era lamentato dell'effettiva inutilità della nostra rubrica sulle auree pagine di Zzap!, così noi abbiamo pensato di fornire a tutti i lettori questa piccola fonte di erudizione linguistica. Grazie al nostro innovativo metodo di studio, potrete imparare tutte le lingue europee nel giro di dieci minuti. Il sistema è semplice: controllate le avvertenze riportate nella lingua che vi interessa, e poi confrontate tutti i termini e la costruzione grammaticale delle frasi nella rispettiva traduzione in Italiano. Semplice ed efficace, potrete inoltre approfondire il corso procurandovi un qualsiasi libretto di istruzioni di un qualsiasi aggeggio elettronico Giapponese.

martedì 10 febbraio 2015

Per voi patentandi: la segnaletica svelata

2/10/2015
Per voi disgraziati che ancora non conoscete le regole della strada, ecco un insostituibile vademecum sul significato profondo e recondito dei segnali stradali (ebbene sì, partorimmo questa cosa mentre andavamo a scuola guida, un'incontabile infinità di anni addietro... ndBovas)





...e ci fu pure il reprise, quando cambiarono le regole del codice della strada!


Daving Keud: Sulla Genesi e sulle Valigie

Davung Keud (si legge Koid!)
all'ombra della nephroma
arctica dopo averla irrigata ben benino
Tempo fa mi trovavo su un treno diretto a Vienna, città in cui ero atteso per una conferenza sul mio ultimo libro, "Estradizione dell'Io interiore: una chiave interpretativa ai risultati delle partite in rete a Quake III Arena e affini": in pratica un volume di 1.800 pagine in cui, attraverso i valori sopra riportati, sono in grado di estrapolare con facilità estrema dati inerenti la sessualità e la storia personale delle persone esaminate. Ma non è di questo che volevo parlarvi: sul treno di cui sopra mi capitò di ascoltare un gruppo di studenti raccontare la seguente barzelletta sull'origine della donna, che suonava più o meno così:
L'uomo, dopo essere stato creato da Dio, svolazzava tranquillo e beato per il paradiso terrestre. Mangiava la frutta, faceva il bagno, si abbronzava al sole, si dilettava con il canto dei fringuelli... Dopo un po' però incominciò a sentirsi solo. Per questo motivo si recò da Dio e gli disse: "tutto quello che mi hai dato è meraviglioso, ma io mi sento un po' solo!". Dio gli rispose: "oggi mi sento particolarmente buono, perciò ti farò un regalo: creerò per te l'essere meraviglioso per eccellenza: farà l'amore con te tutte le volte che tu lo vorrai, ti ubbidirà senza discutere, ti cucinerà cibi succulenti, non avrà mai il mal di testa e così via... Per crearlo ho tuttavia bisogno di una parte del tuo corpo...". L'uomo, esterrefatto da una descrizione così meravigliosa ma tuttavia sospettoso, domandò allora a Dio: "ciò che mi dici è fantastico, ma quanto mi costerà tutto questo?". Dio rispose: "mah, ad occhio direi che ti costerà un polmone, una gamba, un occhio e un orecchio!". L'uomo, dopo una lunga riflessione, ribatté: "senti, ma in cambio di una costola che cosa mi daresti?".
Poveri e stolti studentelli, si vede proprio che sono giovani... Negli ultimi anni della mia vita mi sono infatti dedicato (part-time) a comprendere uno dei più grandi misteri ancora irrisolti, come si è originata la donna e di conseguenza l'uomo... Sì, perché secondo le mie teorie, non è stato l'uomo ad essere creato per primo... Seguite i miei ragionamenti e scoprirete anche voi la cruda realtà. Voglio sottolineare che le mie elucubrazioni, oltre che a rifarsi ad una particolare chiave di lettura della Bibbia, sono basate anche (anzi, soprattutto) su esperienze autobiografiche.
Ebbene, Dio, deciso a creare una creatura a sua immagine e somiglianza, originò la donna e la pose in un luogo bellissimo, il paradiso terrestre di cui si parlava anche prima... La donna cominciò ad andare in giro per il paradiso terrestre mangiando ogni tipo di leccornia, ma poi si accorse che il troppo mangiare la faceva ingrassare e così creò la dieta. Dopo un po' si rese conto che era decisamente noioso vagare senza un obiettivo preciso e domandò a Dio qualcosa da potersi portare in giro. Dio allora creò la valigia e la donò alla donna. Nuove donne vennero originate, tutte che se ne andavano in giro per il paradiso terrestre con le loro valigie. Miliardi di anni dopo, una donna particolarmente perspicace obiettò che trasportare le valigie era certamente bello, ma lo sarebbe stato sicuramente di più se le stesse avessero contenuto qualcosa. Dio creò così le boutiques, i negozi di trucchi e i mercatini. Dal momento che il paradiso terrestre era troppo piccolo per contenerli, li trasferì sul pianeta terra. Le donne incominciarono così a riempire le loro valigie con tutto quello che capitava loro sottomano. Si accorsero però ben presto che così facendo il loro fardello era troppo pesante per essere trasportato. Non volendo assolutamente rinunciare a quella cuccagna, le donne si fecero forza e domandarono a Dio di creare qualcosa che potesse seguirle nei viaggi, facendosi carico delle loro quintalate di valigie... Dio propose di creare Brad Pitt utilizzando il contenuto di tutte le valigie, ma le donne non vollero. Alla fine si decise di originare tutti gli uomini della terra servendosi del manico di una valigia rotta. Ce n'è abbastanza per rattristarsi per migliaia di anni, non trovate?

Un intero capitolo della genesi va riscritto
in funzione delle moderne valigie…

Dopo aver letto le nostre sconcertanti rivelazioni,
Peter Molyneux ha dichiarato: "se
soltanto lo avessimo saputo prima…"

Il meraviglioso linguaggio LEA (Zzap! nr 62)

2/10/2015
Questo lo pubblicammo nell'estate del '92.

Incredibile! La Atari non si accontenta del fantomatico Jaguar, ma sta già pensando a un nuovo fantasmagorico sistema casalingo in grado di surclassare qualsiasi macchina concorrente. Il mostruoso progetto si avvale di un processore centrale a 129 bit (128 + uno residuo) e la sua versatilità consisterà soprattutto nel rivoluzionario linguaggio di programmazione: il LEA (non si sa di preciso il significato di questa sigla, ma pare oscilli tra "Leading Electronic Aknowledgement" e "Lanza È Assennato" NdP). Ma piantiamola subito con le ciarle inutili e andiamo ad intervistarne il creatore, Lloyd Nicelife Jr.

Qui è Paolone che vi parla da Copacabana, dove mi sono recato per fare quattro chiacchiere con il fantomatico creatore del fantastico linguaggio di programmazione sviluppato per Atari. Lloyd ci riceve nella sua spiaggia personale attorniato da venti ragazze in bikini (qualcuna anche senza) e da uno stuolo di ammiratori e servitori vari. Non è facile superare questa selva selvaggia (ah, che splendida figura retorico-stilistica!), ma finalmente sono riuscito a raggiungerlo uccidendo qualcuno di qua e di là.

P: Ingegner Nicelife, ci dica, come funziona il LEA?
L: Per favore. mi chiami semplicemente Lloyd perché sa, nonostante abbia un carnet pieno di appuntamenti con le modelle più in vista di Playboy e Penthouse, nonostante debba pranzare proprio oggi con Agnelli. possegga due Lamborghini (ho sempre considerato le Ferrar' delle utilitarie per proletari) e mi sposti esclusivamente con l'elicottero, sono una persona semplice e modesta...
P: D'accordo, Lloyd. come funziona il LEA?
L: E' semplice. come lei sa. il linguaggio macchina consiste in sequenze di "uni" e "zeri" che vengono tradotti da processore in impulsi elettrici. Ebbene, il LEA bypassa questa fase di traduzione e salta agli impulsi direttamente.
P: D'accordo, così sarà più veloce, ma come fa un programmatore ad inserire degli impulsi elettrici?
L: Ovviamente sarà anche disponibile un sistema di sviluppo che si incarichi di una primordiale traduzione del linguaggio macchina nel LEA, quantunque la cartuccia finale utilizzata dal sistema IATTU conterrà solo impulsi elettrici.
P: Ma tutto ciò è impossibile!! Lei mi sta prendendo in giro, dica la verità!
L: Caro mio. io non ho certo studiato tutti questi anni un sistema così complesso per poi sentirmi dire che non è possibile! Secondo lei, una personalità grandiosa del passato come Leonardo da Vinci, avrebbe potuto ritenere possibili macchine tanto semplici come radio e televisori? Voi miseri mortali siete abituati a ciò che il presente vi offre e rifiutate in blocco tutte le innovazioni che il progresso scientifico vi mette di fronte!
P: Già, è vero, mi scusi. Tuttavia, vorrei chiederle qualcosa di più personale: ma lei da quanto tempo lavora per Atari?
L: Dal 1981, quando avevo solo 23 anni e mi ero appena laureato con 112 e lode in elettronica, fisica nucleare, telecomunicazioni, economia e commercio, lingue e scienze politiche. Mi ero appena stabilito a Copacabana per riprendermi dalle fatiche degli studi ed immergermi seriamente in questo progetto che finalmente, e solo oggi, sono riuscito a portare a compimento.
P: Ma allora lei ha 34 anni. pensi che mi ero stupito nel vederla tanto giovane, davvero, ne dimostra 20 al massimo...
L: Eh, sa, io ho sempre curato il mio aspetto fisico per mantenerlo perfetto. ed assurgere così alle vette più elevate del fascino e della classe. (Tira fuori un papiro lungo come la carta igienica Scottex, 10 piani di morbidezza NdP) Vede? Questi sono i miei appuntamenti per questa settimana con le più rinomate Top Model... lo faccio tanta palestra, moltissimo sport, mi reco alla sauna regolarmente e mi dedico ad hobby minori come il Golf, il Crickett e gli appuntamenti mondani con l'alta società.
: Accidenti. chissà cosa le costa un tenore di vita così alto...
L: Bhé, a dire il vero io non spendo manco una lira... paga tutto l'Atari
P: Ah. Ecco perché anni fa rischiava il fallimento. Vuole dire qualcos'altro ai nostri lettori?
L: La classe, amici, qualsiasi cosa facciate, ricordatevi di avere classe. Per il momento posso solo lasciarvi una mia foto autografata. Fatene buon uso, mi raccomando. Bene, e questo è tutto. BovaByte vi lascia in attesa di trovare qualche altro interessante e poliedrico personaggio da intervistare. Buon divertimento.

lunedì 9 febbraio 2015

NUVENIA SOCKET, il detergente intimo per disk drive (con intervista)

2/09/2015
L'oggetto di questo post non ha neanche bisogno di presentazioni, essendo esso uno dei parti della nostra fantasia malata più celebri e riusciti di sempre. Ancora una volta, la pubblicità farlocca su Zzap! riuscì talmente bene (nonostante gli evidenti disegni fatti a mano) che qualcuno andò pure al supermercato a cercarlo, telefonando poi in redazione perché non riusciva a trovarlo...


E ora, l'intervista esclusiva al produttore! (Henry Handsomeman)

Henry Handsomeman nasce diciassette an fa a Londra. Fin dall'infanzia dimostrò di avere uno spiccato senso degli affari poiché, a soli nove anni, prese il posto del padre, deceduto in circostanze misteriose, come presidente della Delta Enterprise LTD. Si dà il caso che questa sia una delle società per azioni più potenti in Inghilterra. Henry, pensate un po', ne detiene il 51% del pacchetto azionario. Nel tempo libero, intanto, si dedicava alla propria istruzione, ma anche nel campo scolastico era destinato a sfondare: a 10 anni aveva già terminato il liceo, uscendone a pieni voti; a 12 era già laureato in economia e commercio con 110 e lode. Infine, a quattordici anni, in soli due mesi, conseguì anche la laurea in fisica nucleare, sempre a pieni voti. Il resto è storia. Ancora una volta questo vecchio volpone ha fiutato l'affare nell'aria... stavolta nel campo dell'informatica. Il mese scorso, durante un viaggio nella repubblica del Mogadiscio, Henry incontrò per caso uno scienziato. Questo strano tipo, in dieci anni di lavoro, era riuscito a mettere a punto un detergente intimo per il disk drive, e cedette i diritti alla Delta per poche decine di banane ugandesi (che, tutti lo sanno, sono farcite di acciughe e gorgonzola - BovaByte è anche cultura! NdD). Ora il leggendario Henry ha deciso di produrre questo intruglio rivoluzionario su scala industriale. Nuvenia Socket, il detergente intimo per il disk drive. sarà diponibile in Gran Bretagna già da questo mese, in tutti gli altri paesi dal mese prossimo. Ma bando alle ciance e puppiamoci l'intervista in esclusiva del nostro inviato estero Dave.


D: Buonasera Sir Henry, come sta?
H: Bene, è una viscida giornata d'inverno, ma la quotazione del gorgonzola cresce lo stesso.
D: Guardi che a noi del gorgonzola non frega niente, non dovevamo parlare del detergente per il disk drive?
H: Di cosa? Ma quale detergente!
D: Su, la pianti di fare lo stupido e continuiamo con l'intervista!
H: Questo speciale detergente per il disk drive in primo luogo è neutro, ciò significa che non altera il Ph naturale dei dischetti, inoltre la sua composizione è molto pseudo elettrostatica, e allunga la vita di un drive del 600%. Personalmente io lo uso anche per lavarmi i piedi, essendo un liquido polivalente.
D: Prima mi sembra di aver sentito che la durata del drive aumenta del 600%. Potrebbe essere più chiaro?
H: No.
D: Potrebbe svelarci la composizione chimica del portentoso elisir della vita del disk drive?
H: Si tratta di una composizione basica composta di idrossido d'ammonio, con l'aggiunta, per mezzo di un processo idrolitico, di permanganato di acciughe ed un componente segreto che solo io so produrre. Ptù ptù!
D: Ma che cosa fa, sputa?
H: No, è il componente segreto!

Bene, salutiamo il sig. Handsomeman che è stato così gentile da illuminarci su questo portentoso ritrovato della chimica dermatologicoestetica moderna, rimandandovi ai prossimi (eventuali) angoli di BovaByte per ulteriori sensazionali novità. Un caloroso "quelchevipare" a tutti...

Pavide e Daolo (uhmmm...)


domenica 8 febbraio 2015

Le interviste di BovaByte: Franz Becchinbauer, pirata pentito

2/08/2015
Incredibile! Su Zzap! di giugno del '92 avevamo intervistato un pirata pentito. L'individuo che conoscerete altri non era che un periglioso criminale che ha disseminato di virus l'intera area informatica tedesca!!

Questa volta ci siamo spostati in Germania, dove tra wurstel ed ettolitri di birra (Davide ne ha approfittato per riempirsi la pancia, a me invece la birra non piace NdPaolo del 92) (Tu stolto! Tu giovane me stesso non ancora avvezzo alle microbirrerie e ad altri ameni lochi di perdizione! NdPaolo di oggi) abbiamo incontrato il creatore di un pericolosissimo virus in grado di... Bhé, lo scoprirete!

Paolo: Dave, dov'è che dovevamo incontrare 'sto Franza qua?
Dave: Mah, ha detto al "Piccolo Bambino Indifeso Sgozzato", una birreria da queste parti... Aspetta che chiedo a questo signore con le borchie... Scusi, buon uomo, mi saprebbe dire dove si trova il Piccolo Bambino Indifeso Sgozzato?
Buon Uomo: E che siete, imbecilli? Ci state davanti! E adesso lasciatemi in pace che devo derubare questo signore qua...
Paolo: Ok, Dave, il posto sembra proprio essere questo. Sediamoci...
Cameriere: I signori desiderano?
Dave: a me un'Eku 28!!
Paolo: A me un Gin Tonic. Grazie...
Franz: Siete voi i redattori dell'importantissima rivista di cui ho sentito parlare per telefono?
Bovas: Certo che siamo noi! La fama di BovaByte dovrebbe esserti giunta...
Paolo: Bene, cominciamo. Quando hai iniziato la tua carriera di pirata?
Franz: Bhé, la storia si fonde al mito, sapete, ero il secondo del secondo (il terzo, insomma) di un amico di capitan Uncino e allora...
Dave: Hic! Poche ciarle, arriva al dunque...
Franz: Tanto tempo fa. quando apparvero i primi videogiochi a sfondo erotico nella sala giochi sotto casa, non potei fare a meno di essere attratto da questa nuova forma di divertimento che sembrava essersi sviluppata in maniera impressionante... Fatto sta che comprai un Amiga ed iniziai a giocarci. Dopo un po' un amico mi viene a dire che i dischetti si possono copiare tranquillamente, e così mi son messo a fare il pirata...
Paolo: Sembra una storia come tante altre. Ma ciò che ci preme è il virus. Come ti è saltato in mente di infettare i dischetti che copiavi con un programma simile?
Franz: Oh, bhé, è stato il passo successivo. I virus mi hanno sempre attratto per la loro "dinamicità", e così ne ho studiati un paio davvero efferati. Uno di questi fondeva il drive esterno, mentre l'altro si limitava ad impedire la fuoriuscita del dischetto dal drive, inibendo la meccanica del sistema d'espulsione... Ma la vera svolta è stata determinata dal virus Pastore V12.46554754365473765 che avevo contratto scambiando dei dischetti in un NightClub. E così ho pensato di sviluppare qualcosa di molto simile...
Dave: Eh, hic, dimi, co coscia e scialtato fuorrri?
Paolo: Davide. non bere così tanto!
Franz: Bhé, il mio virus si trasmette nell'aria e fa apparire delle donne nude sullo schermo.
Paolo: Ma allora è una moda!! Scusami un attimo, ma mí spieghi l'utilità di tutto ciò?
Franz: Bhé, a parte l'eccitazione che... Arf, ne può, slurp derivare... SARÀ IL MIO MEZZO PER DOMINARE IL MONDO!
Dave (riavendosi improvvisamente): Naturalmente io sarò il vicecapo, vero?
Franz: Certamente no! IL MIO POTERE SARA' ASSOLUTO! Il mio virus si trasmetterà su tutti i computer, e le donzelle lanceranno agli utenti subdoli messaggi subliminali che obbligheranno tutti ad obbedirmi ciecamente. E chi si rifiuta zack, lo eliminerò fisicamente. E tutti mi osanneranno, mi grideranno "Hail Becchinbauer" dalle piazze e il mio esercito conquisterà Marte e tutti i marziani, e siederò alla destra di chi ne fa le veci!!
Paolo, sottovoce: Davide, questo è allampanato! Che facciamo, gli diamo un colpo in testa? Oh, Davide...!
Franz: E poi mi farò la villa al mare, mi creerò una rivista personale che parla solo di me e farò in modo che tutti la comprino, diventerò miliardario, potrò decidere la sorte di tutti i miseri mortali.. Dave, pure lui sottovoce: Qui è meglio che ce ne andiamo...
Cameriere: Ehi, voi due, che fate, scappate senza pagare? Sapete cos'è successo all'ultimo furbacchione che ci ha provato? NO? Bhé, era il piccolo bambino indifeso...
Paolo: Ma guardi, paga il nostro amico, là in fondo...


Paolo in mezzo ai padroni della birreria tedesca
(ma, a me ricorda la Tavernetta* di Alassio NdD)
(Ssssht! Non rovinare tutto NdP)


(*) La Tavernetta, gloriosa birreria situata in via Gramsci ad Alassio, gestita dal prode Ermanno, fu un luogo di aggregazione e di perdizione alcolica che segnò, grazie all'ambiente amichevole e all'indiscussa qualità di stuzzichini e beveraggi, diverse generazioni di turisti che, per loro fortuna, vi entrarono in età adolescenzial/giovanile. Sui tetti delle cabine situate sul lungomare antistante, sedevano frotte di futuri avventori che pazientemente aspettavano il posto, approfittando dell'attesa per baccagliare le turiste che passavano di là e per raccogliere sonori due di picche. Instant fail sentimentali che non mancavano di divertire le persone già sedute ai tavoli sul terrazzino esterno. Dopo un lungo periodo caratterizzato dal tipico allestimento "grezzo ma rozzo" che andava tanto di moda nei pub degli anni '90, il locale si diede un aspetto più pettinato. Oggi vi sorge un pregevole ristorantino tipico.

giovedì 5 febbraio 2015

Dalle parti di BovaByte: SPECIALE VIRUS (Zzap!)

2/05/2015
Questo articolo apparve la prima volta sul numero 66 di Zzap!, nel mese di Aprile del '92. Il mondo informatico fu sconvolto dall'arrivo di "Michelangelo", un virus per PC MS/DOS che si trasmetteva in modo classico, attraverso il boot sector dei dischetti e dell'hard disk (i CD erano ancora fantascienza, e le email non le usava ancora nessuno), che riuscì a rendersi protagonista di una straordinaria diffusione dovuta al fatto che, pur replicandosi in continuazione, si attivava una sola volta all'anno. Quindi l'ignaro utente poteva restare all'oscuro dell'infezione per mesi, o addirittura per anni. Non era certo il primo virus della storia: anche su Amiga impazzavano, ma l'eco mediatica di Michelangelo fu davvero notevole per quei tempi e la gente comune, impreparata ad affrontare il problema, spesso ne ignorava completamente la natura, alle volte telefonando perfino al medico di famiglia per ottenere rassicurazioni! Noi Bovas non potevamo farci sfuggire un'occasione così ghiotta per affrontare l'argomento e, ovviamente, lo abbiamo fatto a modo nostro... - Noi Bovas


Circa un un mese fa, l'attenzione dí tutto il mondo informatico si rivolse verso una determinata categoria di programmi: i Virus. Questo poiché "Michelangelo" minacciava di distruggere caterve di dati... E così, noi, la psichedelica redazione di BovaByte, non potevamo certo rimanere insensibili a un problema di così vasta entità, e abbiamo deciso di dedicare queste pagine ai Virus, alla loro storia, alla loro proliferazione, ai metodi di profilassi e, infine, a una panoramica dei virus più cattivi in circolazione. Naturalmente dovete prestare la massima attenzione a quanto è ivi riportato, perché prendere un virus non è affatto difficile, basta una volta soltanto...

IL VIRUS: COM'È E COME FUNZIONA
Generalmente un virus è un programma lungo pochi byte, sufficienti a malapena a determinarne la struttura genetica. Il virus attacca le celle di memoria della RAM del vostro computer, e lì si riproduce. Mano mano che il virus si diffonde nel vostro computer, vedrete i chip saltare per aria uno dopo l'altro, e questa è una soltanto delle conseguenze che possono verificarsi quando un computer è preda di un contagio. Ovviamente, il virus non si limita ad infestare la memoria del computer, così si installa anche nei dischetti, nei joystick, nel cavetto del video, dietro la carta della stampante, ecc ecc. Insomma, in tutti i posti più impensati.

PERCHÉ AVVIENE IL CONTAGIO?
Generalmente si crede che un computer sia uno strumento strettamente personale, per cui uno vive tranquillo, pensando che il proprio computer – non venendo a contatto con altri agenti esterni – non possa nemmeno lontanamente essere esposto al contagio virale. GRAVE ERRORE! Infatti, è noto e risaputo che il fratellino minore dell'utente, per non dire l'utente stesso, invita più che saltuariamente gli amici a casa propria a giocare. Il che una vera manna per il virus. Infatti, quest'ultimo usa come veicolo transitorio del contagio l'uomo; Toccando la tastiera di un computer infetto, le mani vengono a contatto del virus, e quando un essere umano (che non mostra mai segni del contagio, e quindi può essere classificato come portatore sano) "malato" tocca la tastiera di un computer sano (o un joystick, o i dischetti, o il cavo del video) ecco che anche questo riceve il virus nelle sue memorie. Per tanto, quando il vostro vicino di casa vuole giocare col vostro computer, fategli sempre indossare dei guanti sterilizzati, è meglio.

PRIMI SINTOMI /1
I computer si dividono in due grandi famiglie: 1) quelli con la ventola di raffreddamento e 2) quelli che non ce l'hanno. I primi sono certamente più esposti agli effetti deleteri del virus. Infatti quest'ultimo agisce in modo da fermare la ventola, la temperatura del computer cresce e poi sembra che abbia la febbre. Se possedete un IBM con ventola, mettetegli un bel termometro tra il drive e il monitor. Se si spacca, c'è il virus. I computer senza ventola, invece, mostrano segni parecchio più evidenti: il vecchio 64 diventa pallido, il C16 addirittura bianco. l'Amiga 500 inizia a muovere il mouse in maniera inconsulta, come se fosse dotato di coscienza propria. Quando il contagio è arrivato a livelli preoccupanti, attorno al computer si materializzeranno fenomeni paranormali come i poltergeist, il drive comincerà a sputare i dischetti che gli infilate dentro, i joystick si muoveranno da soli, i tasti salteranno fuori (con tanto di molla) dall'alloggiamento per loro previsto nella tastiera, e a seconda dei virus si otterranno effetti diversi, contemplati dal box "effetti differenziati". Attenzione, quando uno di questi si verifica, è ormai troppo tardi. dovete sbattere il vostro sistema nella pattumiera.

PRIMI SINTOMI /2
prima che questo avvenga, i virus provocano danni più o meno gravi all'utente e, a seconda dei medesimi, i virus si dividono in due grandi famiglie:
- i Virus FACETI: si divertono come pazzi a far sparire le lettere visualizzate dallo schermo, a far volare farfalline digitali sul video, a bloccare il computer in mezzo a una partita a Strip Poker;
- i Virus TRISTI: più che loro ad essere tristi, sono gli utenti dopo la loro azione devastatrice. I virus appartenenti a questa categoria, infatti, sono soliti riformattare i dischetti o, peggio, l'hard disk da 12 terabyte che avevate riempito a metà. Vi fondono qualche chip di secondaria importanza e rendono drammaticamente inutili giornate e giornate di lavoro alla tastiera.

METODI DI PROFILASSI
Come si può fare, dunque. per proteggersi dai virus? Un sistema sicuro è quello di spruzzare l'insetticida sui floppy disk. una bella spruzzata di Flit e vedrete che tutto andrà apposto. Naturalmente, dovete anche seguire determinate norme d'igiene, tipo infilare i dischetti nel drive con tanto di custodia, e tenere sempre la tastiera del computer protetta dall'apposito copritastiera in plastica trasparente e morbida. Comunque, se per caso doveste essere incappati in qualche virus. non temete. Esistono metodi specifici che allontanano dal vostro computer, e dalla vostra biblioteca software, qualsiasi agente patogeno esterno. Per i VIRUS TRISTI, sarà sufficiente collegare all'entrata del joystick un walkman o un lettore di CD, e poi inalare nel computer una canzone qualsiasi di Jovanotti. Nessun virus triste può resistergli. La stessa cosa dovete farla coi VIRUS FACETI, ma al posto di Jovanotti, dovrete usare una canzone di Masini. L'effetto è immediato, ma evitate di ascoltare i lamenti strazianti del virus mentre viene debellato. potreste provare dei sensi di colpa...

EFFETTI DIFFERENZIATI
Ovviamente, non tutti i virus provocano gli stessi effetti disastrosi. Noi ne abbiamo riportato qualcuno tra i più diffusi:
- Virus KEYSMAP: quando giunge al culmine della sua potenza devastante, cancella totalmente i caratteri dai tasti del vostro computer: la tastiera continuerà sì a funzionare, ma voglio vedervi a individuare un tasto particolare in mezzo a cento altri tutti bianchi.
- Virus SBATTGMON: Funziona solo se il monitor è un po' più in alto rispetto al computer. Quando entra in azione, fa cadere rovinosamente il monitor sulla tastiera del computer, decimandola. Lo potete comunque individuare in tempo. Se infatti porgete orecchio al cavetto del monitor. dovreste sentire il tipico pigolio dei virus dire "Oh, issa! Oh, issa! Oh. issa!". Staccate immediatamente computer e monitor e procedete come indicato nei metodi di profilassi.
- Virus PASTORE V54.37642387543276548523765482654564: differisce dalle precedenti versioni per un numero decimale decisamente più lungo. II suo effetto è quello di visualizzare in alto a sinistra un uomo ed una donna completamente nudi mentre fanno cose che non stiamo qui a descrivere per non dover attivare il flag “contenuti solo per adulti” nelle impostazioni del blog. Si propaga da un computer all'altro senza tenere presente marche diverse e compatibilità. Può darsi che non vi dispiaccia averlo in memoria, ma vi assicuro che un filmetto in un angolo dello schermo distrae molto, sia che stiate scrivendo una ricerca per la scuola, sia che giochiate a Catalypse.


mercoledì 4 febbraio 2015

La posta di BovaByte (Zzap! 65, marzo 1992)

2/04/2015
"Carissima redazione di BovaByte, sono un vostro affezionato lettore e vorrei sapere una cosa. Quando digito GRAPHIC 1,1 sul mio C128, lo schermo si pulisce e non succede più niente, ma se pigio alcuni tasti a caso e poi schiaccio RETURN, il computer segnala un errore di sintassi e lo schermo torna normale. Da cosa può dipendere?" (dal fatto che sta entrando in modalità grafica ndBovas)

Eh, caro mio. Questo purtroppo è un difetto di tutti i 128. Pensa che persino il C16 ed il PLUS/4 presentano lo stesso inconveniente. Per fortuna che almeno sul C64 le cose migliorano: infatti digitando GRAPHIC 1,1 appare Syntax Error e basta! L'ho sempre sostenuto che il C64 è il migliore di tutti!!

"Un mio amico mi ha detto che se spengo il computer per estrarre la cartuccia collegata all'expansion port, ma tengo la stampante accesa, rischio di bruciarla o per lo meno di rovinarla. lo ho sempre staccato la cartuccia tenendola accesa, ho sempre rischiato tanto?"

No, non ti preoccupare. Al limite correvi il rischio di bruciare il disk drive e i joystick. A proposito, un altro lettore si lamenta di avere poco spazio a disposizione, ed è costretto a mettere il suo drive in un luogo angusto. Non fatelo mai, se possibile. Il Drive, infatti, ha bisogno di respirare, e se proprio da solo non ce la fa, comprategli una bombola d'ossigeno, e poi collegatela alla fessura. Così vivrà più a lungo.

(Risponde l'eccellentissimo sistemista provetto, ed esperto di retrocomputer, Felice Nibbiorè)

La nuova console giapponese "Kamikaze"

2/04/2015
In Giappone sta per uscire una nuova console, gli inviati di BovaByte (e cioè il Dave e il Paolone) si sono precipitati immediatamente nel paese del Sol levante per recensirla in anteprima! (ricordatevi, il testo che segue venne pubblicato nel febbraio del 1992. Ma i prezzi sono stati attualizzati in Euro ndP)

Bando alle ciance, lo so che siete tutti eccitatissimi. quindi passiamo alle specifiche tecniche della macchina:
1) CPU interna 68.000.000 a 256 bit e a 1000 Mhz.
2) 20 chip grafici che lavorano simultaneamente in grado di gestire 150 miliardi di colori.
3) Chip audio speciale ad alta potenzialità per disporre di 200 voci in simultanea per la musica e 100 per i parlati (pensate un po' che gallata sentire contemporaneamente cento parlati! NdD) (verrà usato per simulare i cori da stadio nei giochi di calcio. O il rumore di fondo nei simulatori di call center... ndP)
4)11 supporto di memorizzazione non sarà, come era stato annunciato il CD, ma il ben più funzionale ed economico LP (sì, quello dei dischi in vinile, NdD). Ovviamente la macchina sarà compatibile con tutti i normali LP musicali e potrà essere usata come un normale giradischi.
5) Chip custom a volontà per ingrandimenti della qualità di un microscopio elettronico.
6) 20 porte per i pad per giocare tutti insieme con amici/ragazze/parenti ecc ecc.
7) Monitor panoramico di 10x7 m. ad alta definizione di immagine dotato di 20 casse (da disporre un po' come volete per la casa) da 800w cadauna.
8) Speciale interfaccia che consente di sfornare dolci, pasticcini, bevande calde, come te e cioccolata densa come quella del bar, pizze ed anatre all'arancia.
9) Sportello Bancomat incorporato per prelevare i soldi per l'acquisto dei giochi stando comodamente seduti sulla vostra poltrona preferita.
10) piena compatibilità, aggiungendo una tastiera a parte, con tutti i formati di computer esistenti e futuri. Ah, dimenticavo, la console si chiama Kamikaze ed e prodotta dalla Shingo Tamai Corporation, una nota casa produttrice del Sol levante. Unico difetto il prezzo, che per ora si aggira intorno ai 25 mila euro. Sarà questa la console del futuro? Chi lo sa, intanto 4 miliardi di software house anno già firmato il contratto per produrre i giochi, staremo a vedere. Come diceva quel tale? Chi vivrà vedrà.

I dieci motivi per cui Commodore 16 e Amiga non sono compatibili

2/04/2015
Ah! I bei tempi di Zzap!... erano davvero i primissimi anni '90 e l'informatica domestica era ancora cosa per iniziati. I videogiochi un hobby per ragazzini brufolosi sfigati e i giornaletti porno uno per futuri videolesi (ora che ci penso, erano anche i tempi in cui circolava la barzelletta su videolesi, audiolesi e tirolesi... e qualcuno rideva pure se la raccontavi! Meno male che quei tempi sono passati...). In ogni caso, era sul numero di Febbraio '92 quando su Zzap! raccontammo una spinosa verità "di quelle che nessuno vi racconta", come si direbbe oggi. Senza remore e senza timore di rappresaglie, infatti, raccontammo i dieci motivi per cui C16 e Amiga non sono compatibili. Eccoli:

1) Iniziamo con quella che ci sembra la differenza più evidente: il C16 è colorato di nero e l'Amiga invece di bianco. Come diavolo è possibile che due computer colorati diversamente possano condividere gli stessi programmi?
2) L'alimentatore del C16 è diverso da quello dell'Amiga. Ci sembra inutile aggiungere che, se due computer hanno tale circuitazione diversa, siano incompatibili.
3) Il C16 ha scritto, sulla console, "Commodore 16", con caratteri piccoli piccoli, mentre l'Amiga ha una scritta "Amiga" grossa così.
4) Mentre il C16 ha un Led tondo e piccolo, l'Amiga ce l'ha rettangolare e, come se non bastasse, ne ha pure uno sotto con scritto sopra "drive". Come cavolo fanno due computer con le lucine così diverse a far funzionare gli stessi programmi?
5) Il C16 è molto più potente, pensate che invece di visualizzare tanti puntini (pixel) sullo schermo come l'Amiga, visualizza dei cubettoni!
6) Il motivo numero 6 non c'è, perché è una verità troppo scottante per essere rivelata. La disclosure dei documenti segretati dalla CIA avverrà solo nel 2133.
7) Chi è mai riuscito ad infilare una cassetta del C16 nel drive dell'Amiga e caricare i programmi ivi contenuti è pregato di farmelo sapere. Idem come sopra per il viceversa.
8) Quando accendete il C16, lo schermo è bianco. Quando attaccate l'Amiga, invece, è azzurro o nero.
9) L'Amigo (un nostro amico amighista fino al midollo) sostiene che il joystick dell'Amiga possiede almeno un K RAM di memoria (non sto scherzando, quel disgraziato l'ha detto davvero!!), mentre a noi non risulta che il joystick del C16 ce l'abbia. Vorrà dire che guarderemo sotto ai tasti cursore...
10) L'Amiga ha una linea molto più aerodinamica del C16. Due computer con forma tanto diversa non possono assolutamente essere compatibili. E allora vi chiederete: "Ma allora il vecchio C64 come fa a essere compatibile al 128?". Semplice, cari i miei frollocconi. Perché il C128 non è compatibile al vecchio C64, ma a quello nuovo! E allora come diavolo fa il nuovo C64 a essere compatibile a quello vecchio? La risposta è ancor più semplice: NON NE HO LA PIÙ PALLIDA IDEA... Valli un po' a capire, i computers!...

Corso rapido di BASIC per Commodore 64 (Zzap!)

2/04/2015
Vi sentite degli ignoranti perché non sapete digitare altro che "Load"? E allora non vi preoccupate, perché BovaByte ha pensato anche a voi! Oggi parleremo del comando "BURP". Infatti pochi conoscono il funzionamento di tale comando, la cui sintassi può essere:

BURP [linea di programma]
BURP "pippo"
BURP (variabile di stato, variabile numerica o stringa)

In ogni caso, la sua funzione è quella di fare apparire una segnalazione di errore, e vi assicuriamo che funziona su TUTTI i computers. Digitando BURP e premendo [return], infatti, sullo schermo apparirà "? SYNTAX ERROR - READY." (C64) e il cursore lampeggiante. Sull'indiscutibile utilità di tutto ciò non ci sembra neppure il caso di disquisire, visto che è evidente...

martedì 3 febbraio 2015

Non c'è niente da fare: siamo sempre stati più avanti...

2/03/2015
2014: Valve annuncia la possibilità di giocare in streaming da un PC della rete locale, tramite una Steam Machine
2015: Microsoft annuncia la possibilità di giocare in streaming da Xbox One, tramite un PC con Windows 10

1992: Noi facevamo tutto questo (beh, oddio) con il Commodore 64 e un aggeggio che ci eravamo inventati di sana pianta.

Non c'è niente da fare: siamo sempre stati più avanti!

domenica 1 febbraio 2015

Il momento della nostalgia: COME FUNZIONANO I COIN OP

2/01/2015
Nostalgia. Nostalgia pura. Signore e signori, quello che postiamo qui è in assoluto il primo Angolo di BovaByte pubblicato ufficialmente su una rivista a tiratura nazionale. Si trattava ovviamente di Zzap!, numero 45, maggio 1990. Nota di folklore: avevamo sì e no 17 anni e frequentavamo ancora il liceo scientifico. Entrare a fare parte della redazione di Zzap! fu un onore e un privilegio che, in qualche modo, cambiò le nostre vite. Abbiamo deciso di lasciare anche l'intro originale di Marco Auletta perché ovviamente merita. Buona lettura a tutti, per i Kleenex passate pure dal tabaccaio... - Noi Bovas

Eilà! Siete appena incappati in una nuova, mirabolante rubrica in quello che è il vostro giornale preferito (o almeno spero). Probabilmente qualcuno di voi si ricorderà di citazioni nella posta ad opera di MBF a proposito di una certa fanzine demenziale dal nome "BovaByte". Ebbene, le due menti (beh, chiamarle menti è un po' esagerato, al massimo "i due piedi") dietro la famigerata pubblicazione sono state contattate dalla tentacolare redazione di Zzap! (a dire il vero ci hanno telefonato loro) ed è finita come potrete iniziare. Ecco a voi, il megadossier su...

COME FUNZIONANO I COINOP!!!
Se vi siete recati ultimamente in una sala giochi qualsiasi vi sarete chiesti come questi differiscano, spesso enormemente, dalle rispettive conversioni per gli 8bit. Sicuramente almeno una volta nella vita, vi sarete chiesti come ciò sia possibile. Cercando di informarvi vi sarete poi certo imbattuti in schede Jamma (prodotte dalla famosa ditta di pompelmi), chip custom, ecc ecc. Ebbene, tutte balle! BovaByte ora vi spiegherà esattamente "come funzionano i giochini al bar"!

GRAFICA
Abituati ai 320x200 pixel del C64, vi sarete chiesti come mai alcuni coinop arrivino a una risoluzione di ben 640x400. Chip grafico più potente? Ma va! Hanno messo quattro monitor così vicini, ma così vicini, che le linee di separazione non si vedono.

SONORO
Le stupende colonne sonore dei giochi provengono da un registratore montato all'interno del cassone e collegato agli altoparlanti. Il computer provvede poi automaticamente a riavvolgere il nastro quando esso è terminato. I coinop più vecchi erano dotati di grammofono, i più moderni di un compact disc. A dire il vero, il primo sistema utilizzato per ottenere suoni era quello definito "a gatto". Si prendeva un ignaro micio, lo si legava all'interno del cassone a zampe baffi e coda e, a seconda degli strattoni che gli si davano, si otteneva un lamento proporzionale al dolore causato. Il sistema fu poi abbandonato a causa di vive proteste da parte della protezione animali. il numero di gatti randagi ad ogni modo diminuì paurosamente.

VELOCITÀ
I giochi da bar sono più veloci delle loro conversioni perché il joystick risponde meglio e questa rapidità di risposta ai comandi influisce positivamente sulla velocità generale. Se volete tentare un esperimento, riempite d'olio gli switches del vostro joystick ed oliate ben bene anche il monitor (per migliorare la fluidità dell'animazione), otterrete così giochi persino più veloci dei coinop (ma non ditelo a nessuno!) (e soprattutto non fatelo NdMA)!!!

SFORZO FISICO
I videogames sono spesso sottovalutati poiché si crede che occupino troppo la mente lasciando in disparte le azioni manuali. Ora, lasciando perdere lo sforzo che si fa muovendo il joystick e premendo all'impazzata il tasto di fuoco, è da notare la forza con cui si sferrano calci e pugni al coinop quando questo ruba il gettone e lo sforzo vocale che ne deriva bestemmiando e imprecando alla perdita di una vita. È poi da ricordare il vano tentativo della SEGA di produrre anni or sono un videogioco che simulasse le scampagnate in bicicletta. Si chiamava "Hang Off" ed il cassone era provvisto di pedali la cui rotazione era necessaria per proseguire nel gioco. I prototipi, snobbati dal pubblico, vennero subito ritirati dal mercato e non vennero mai messi in giro.

GIOCHI AL LASER
Sono così chiamati perché i fotogrammi che appaiono sul video sono stati disegnati con una pistola laser. Li riconoscerete facilmente poiché non appare la scritta "ready" prima di ogni partita, tipica dei giochi tradizionali.

COSTO E USO DEL GETTONE
Inversamente proporzionale all'onestà del gestore della sala giochi, il costo variabile dei gettoni serve principalmente ad incentivare ragionamenti del tipo: "i gettoni della sala X costano la metà della sala Y ma sono di forma uguale. Tuttavia, i giochi della sala X fanno schifo mentre quelli della Y sono belli. Ne deriva che io compro i gettoni alla X ma li uso alla Y. La funzione più importante del gettone è però quella di incastrarsi nella gettoniera, in modo che il giocatore possa esprimere i suoi istinti animaleschi sul cassone o, nei casi più clamorosi, sul gestore che non voglia rimborsare la partita "rubata". Il gettone infine è un ottimo metodo per nascondere al giocatore la somma che sta spendendo. Mettiamo che un gettone costi 400 lire, provate a scrivere su due videogiochi identici "inserisci due gettoni" e "inserisci 800 lire. Vediamo quale dei due incassa di più.

MEMORIA
Ai videogiochi da bar, prima di arrivare alle sale giochi, vengono somministrate attraverso la gettoniera grosse quantità di pesce per rendere la memoria pressoché illimitata. I coinop sono poi in grado di sfruttare il fosforo ivi contenuto. La stessa operazione non si può fare invece sul C64 in quanto sprovvisto di gettoniera. Qui in redazione abbiamo tentato di inserire una sogliola nel disk drive ottenendo però scarsi risultati.

NUOVI CASSONI
Come avrete notato, ultimamente i cassoni dei videogiochi sono aumentati di dimensioni. Ciò è dovuto all'evolversi della composizione chimica degli stessi: una volta infatti pulendoli con l'acqua si restringevano mentre oggi questo non succede più. Ecco perché ad esempio il cassone di Hard Drivin' è più grosso di quello di PacMan anche se al momento della fabbricazione erano uguali. Abbiamo fatto la prova con un C64 acceso che però non si è ristretto ma in compenso si è fuso.

OPZIONE “CONTINUE”
Ha l'unica utilità nel far cercare disperatamente al giocatore nelle proprie tasche eventuali gettoni e, in caso non ne trovasse, di far cambiare i soldi in meno di dieci secondi: lodevole dal punto di vista atletico ma fondamentalmente inutile. Si consultino anche i paragrafi "sforzo fisico" e "costo e uso del gettone".

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