lunedì 23 marzo 2015

Con CALIGOLA II, Cicerone programma il tuo computer!

3/23/2015
Il manuale d'uso del Caligola II: un po'
squalliduccio nell'impaginazione e nell'uso
dei colori, poco prodigo di esempi esplicativi,
a volte confusionario e pieno di odiosissime
noticine a piè di pagina. Non so a voi,
ma a me suona piuttosto familiare...
Avete sempre odiato il latino? Bene. Da oggi tutti gli estimatori della lingua di Livio e Seneca come me, potranno cimentarsi nella programmazione del loro computer con l'IL alla mano. Contenti? A offrirvi questa inquietante possibilità. è infatti il linguaggio Caligola II. un derivato del Modula 2, che molti di voi probabilmente conosceranno come un'estensione del Pascal ad opera di quel genialone di Wirth. Ma veniamo subito alle fattezze del linguaggio che andiamo a recensire. Caligola II è strutturato esattamente come il suo compare anglofilo, con l'unica differenza che le parole chiave ed i nomi delle librerie sono tradotte in imperativi latini. Un esempio? Bhè, tanto per cominciare, potremmo citare le istruzioni WriteString e Writelnteger, che sono diventate rispettivamente ScribeSententia e ScribeNumerus, per fortuna abbreviate con ScrSen e ScrNum. Ovviamente, tutte le operazioni sui numeri dovranno essere fatte con cifre romane. Ci vuole un po' di pratica, ma per fortuna esistono delle routine di conversione numeriche già fornite col compilatore. Bene, in questa sede non approfondiamo il discorso della programmazione in cotale linguaggio, poiché da solo meriterebbe uno spazio tale da riempirci cinquecento angoli di BovaByte, tuttavia ci sembra giusto inserire un elenco di alcune parole chiave "interessanti" e la loro relativa versione in Modula 2.

MODULA 2 - CALIGOLA II
MODULE - EXEMPLAR
FROM... IMPORT - EX... CAPE
TYPE - MODUS
ARRAY OF - MATRIX+genitivo
CHARACTER - LITTERA
INTEGER - NUMERUS
BEGIN - INCIPIT
END - EXTREMUM
WITH - CUM
PROCEDURE - RATIO
VARIABILE - MUTABILIS 

Divertitevi poi a far scorrere le righe del programmino allegato, che una volta compilato non fa un bel niente, ma che riportiamo per bellezza.

(* I nomi delle variabili possono essere in una qualsiasi lingua. ve lo ricordiamo *)

EXEMPLAR Corpetto;
CAPE IntroForas,FenestraindexIntroForas.Scriptio,Sententia;
MODUS LongaSententia=MATRIX[1.MMM] LITTERAE, ExiguaSententia=MATRIX[I. XXVI] LITTERAE;
NOTAE Apritesto.correzione.createsto,fine,venti,trenta;
MUT voci LongaSententia; x1.x2,y1,y2;
 Fenestra AbsolutaeCompositae;
 Sfondo.Plano.FSfondo,FPiano.Fenestra Color;
 check.Spento.Acceso:BOOLEANUS;
 Dfin MATRIX[I..X] LITTERAE;
 Fin2: MATRIX[I..X] NUMERORUM;

RATIO Finestre(Indice: NUMERUS);
INCIPIT
 CUM Dfin[Indice] FAC
 X-I:=x1,X-II:=x2;Y-I:=y1;Y-II:=y2
 Recessus:=Sfondo;Planum:=Piano;Occultatum:=Spento;
 CursorAccensus:=VERUM;
 EXTREMUM; (* CUM *)
Fin2[Indice]:=(Dfin[Indice]);
EXTREMUM Finestre;

RATIO Elimina(parola:ExiguaSententia):ExiguaSententia;
MUT II INTEGRALIS;
 pri,ult: LITTERA;
INCIPIT
 ll =Sententia.Longitudo(parola)-II;
 Sententia.Pars(ult,parola,II,I); (* ult = ultimo carattere parola corrente *)
 SI ((ult=',') AN (ult='.') AN (ult='!') AN (ult=' ') AN (ult=':') AN (ult=')') AN (ult=']') AN (ult='”'))
 TUM Sententia.Pars(parola,parola,0,II);
 EXTREMUM; (* SI *)
REDDIS parola;
EXTREMUM Elimina;


Per chiunque fosse interessato, il Caligola Il è disponibile per il solo PC al seguente indirizzo:
CARRIOLA SOFT 
PO BOX 35345234554534 
Latina
Costa MMCMLX Sesterzi. Tra le altre novità annunciate dalla stessa software house, saranno presto disponibili al pubblico CICERO BASIC 11V, FEDRO LOGO IX VII e un importante routine-dizionario in Caligola II che traduce automaticamente le versioni dal Latino all'Italiano.




Non la leggeva nessuno, ma questa scoperta le ha cambiato vita!

3/23/2015
Ebbene sì cari i nostri quattro affezionati lettori, in questo mondo social fatto di web dueppuntozzero e treppuntozzero noi "vecchi" scribacchini nati negli anni Settanta e cresciuti ai ritmi lenti delle edicole (e ancor più rilassati delle riviste mensili) non potevamo certo pensare di competere con chi è nato e (non ancora) cresciuto nel web, perché "il sito vive ogni giorno" e cose così, ma per fortuna alla fine abbiamo capito una cosa a dir poco fondamentale.

Noi sbagliamo i titoli. Eggià.

Pensavamo, da sciocchi che eravamo, che i nostri vecchi titoli "parlanti" e descrittivi fossero sufficienti a dirigiere sulle nostre pagine il pubblico interessato. Quello che non avevamo tenuto in considerazione, però, è che anche nel mondo del web contano i numeri e, più di qualsiasi altro numero, quello dei clic. Il "clic", per il sito web, corrisponde più o meno a "Piero, mi dai questo giornale?" per un giornale venduto da Piero, il giornalaio di fiducia. La differenza è che quando qualcuno fa clic non scaccia mai la grana e, per tanto, chi sta fornendo un'informazione non sa mai se rientrerà nei costi necessari a darla. Così, analizzando un po' la situazione dei blog di terzultima categoria, abbiamo capito che l'unico modo per raggranellare anche noi un po' di clic, era di scrivere una qualunque sciocchezza, promettendo vanamente al lettore di ottenere una ricompensa in cambio della sua pigiata distratta sul tasto sinistro del mouse. Ecco dunque un po' dei nostri vecchi articoli con i titoli "tradotti" in blogghese stretto: il titolo è affascinante, l'articolo è la nostra solita cazzata. Spero che vi piaccia.

Poveretto! I suoi giochi non funzionavano sul nuovo computer, ma con un trucco...

Non sapeva usare il computer, ma in cinque minuti è diventato Bill Gates!

Nessuno ne parla, ma ecco come investire quelle inutili monetine

Continuava a fare incidenti, ma questa pagina gli cambiò la vita per sempre

Donne! Quello che ha scoperto questo studioso cambierà per sempre la vostra storia!

Pensava che il marito stesse lavorando, e invece guardate questa moglie cosa ha scoperto!

E potremmo continuare così per tutti i nostri pezzi. Che dite... preferite il vecchio stile o queste roboanti trappole per dita indici? E no, ovviamente l'immagine lì in alto non c'entra niente, ma serve anch'essa a fare cassa. Cliccaaaaaateeeeee, cliccaaaaaaaaaateeeeeeeeeeeh....



mercoledì 11 marzo 2015

L'angolo del Karaoke: MALE MALE

3/11/2015
(parodia di "Mare Mare", di Luca Carboni)

Per tutti gli amanti del Karaoke, ecco qui una canzoncina che potrete canticchiare ovunque vorrete. facendo però attenzione a non farvi sentire da Luca Carboni che potrebbe ammazzarvi. In ogni caso, cercate di usare il tono mesto che s'addice alla situazione.






Ho comprato anche la moto
usata ma tenuta bene
l'ho pagata mille lire
era già da demolire

Ole, mi ci pagavo pure il caffè
con mille lire...
lo so. questa notte m'incarterò...

Sono andato in autostrada
son finito fuori strada
mi son schiantato contro il muro
ahia quanto era duro!!!

Olè, l'ambulanza mi porta via
da questa strada
Alè l'autolettiga mi porta via...
All'ospedale...
Aaaaaahrgh!

Male male male mi son proprio fatto male
e adesso sono qua, chiuso dentro quest'ospedale
No no
Male male male sai che ognuno c'ha il suo male
se sta dentro qui, e che ogni tanto gli fa tirare le cuoia
Male male male sai che ognuno c'ha i dolori
da curare qua per stare in camera e non uscire
no no ye yeeee

Son finito in chirurgia
mi han fatto anche l'anestesia
m'hanno messo quattro chiodi
e la placca d'argento

Ma cosa son venuto fare
m'han fatto un male da morire!

Vabbè
infermiera fammi un bidet per piacere...
Alè
con le stampelle ballo conte, ma mi fa male....

Male male male ma perchè sono all'ospedale
chiuso dentro qui, no non voglio restarci più no no no
Male male male avevo voglia di abbracciare
tutte quante voi, infermiere belle dell'ospedale ale
Male male male poi lo so che torno sempre a soffrire qui
in questo buco di ospedale...

(ad libitum sfumando)

PS: dal reparto di neurologia, gli autori intendono dedicare questa canzone a tutti coloro che sono in traumatologia...

Console portatili: come giocarci a scuola senza farsi beccare

3/11/2015
Dal giorno che uscì il Game Boy, il 99% degli studenti videogiocatori, non pensò ad altro che di procurarsene uno, certamente non per giocarci in treno o sul tram, ma per rendere più interessante questa o quell'ora di scuola. Anche noi Bovas, nel bene e nel male, ci siamo divertiti a organizzare veri e propri tornei a California Games o a Bat Man, il tutto sotto gli occhi incoscienti di questa o di quella professoressa. E, questo, facendoci beccare solo due volte in due anni! Ma quale intrinseca maestria ci ha permesso di turlupinare in questo modo i nostri insegnanti, quali subdoli trucchi abbiamo fugacemente utilizzato per giungere a tali invidiabili risultati? Il primo impulso sarebbe di non dirvi un emerito niente, così sareste andati avanti ad invidiarci, ma anche noi Bovas, ogni tanto, siamo magnanimi, e così...

Prima di cominciare la spiegazione vera e propria, è necessario dare due dritte: 1) è meglio trovarsi negli ultimi banchi e 2) il "sottobanco" deve essere talmente pieno di roba che, dalla cattedra, diventi impossibile vedere oltre. Diciamo questo perché, per comodità, la console portatile è meglio appoggiarla con una visuale di 45 gradi sul bordo del sottobanco, cosicché non vi affatichiate a tenerla sospesa in mano e possiate vedere lo schermo facendo finta di fissare tranquilli il quaderno, che si trova sul banco. Inutile dire che il volume della console va azzerato completamente, e che dobbiate comunque dare una parvenza di attenzione a quello che si sta facendo in classe.

Bene, a questo punto, non ci resta che addentrarci nella spiegazione. A qualcuno potrà sembrare non meno noiosa della dimostrazione del primo teorema di Euclide, ma anche dietro le cose semplici c'è sempre un mucchio di teoria (e di leggi fisiche). In ogni caso, alla fine della lettura, saprete ben valutare se è il caso di rischiare il sequestro della propria console a scuola.

TUTTO È MATEMATICA
Non sembra vero, ma anche il rischio di cui sopra è calcolabile con il famoso Primo Teorema del Paolone, che andiamo adesso a enunciare. Per calcolare il rischio R di una partita a California Games su Lynx piuttosto che una a Qix su Game Boy, bisogna sempre considerare le seguenti variabili:
CV = capacità visiva dell'insegnate di turno
DP = dimensioni del portatile
IU = imbecillità intrinseca dell'utente
IP = imbecillità intrinseca del professore
CC = comportamento dei compagni di classe
PB = posizione del banco
A ognuna di esse va assegnato un valore compreso tra 1 e 10, lo zero non va usato MAI ed il dieci, possibilmente, nemmeno. I due estremi di cui sopra servono solo nei casi eccezionali. Purtroppo non esistono mezzi scientifici o unità di misura universali per determinare questi valori.

Per la variabile CV, tanto per cominciare, potete fare così: se l'insegnate di turno riesce ad individuare un foglietto a quadretti dalla cattedra all'ultimo banco, con sopra scritta una formulina con carattere microscopico, allora potete assegnargli un bel 9, se al contrario non si accorge dell'Urbis et Orbis Lingua aperto beatamente sul vostro banco mentre eseguite il compito di Latino. allora dategli un bell'1.

La variabile DP ha invece dei valori ben definiti, assurgibili dalla seguente tabella (che ci siamo divertiti ad aggiornare or ora con tablet e smartphone vari, ndBovas):

GAME BOY CON LENTI E LAMPADE: 10
TABLET DA 10” O SUP.: 10
ATARI LYNX MODELLO VECCHIO: 9
TABLET DA 7”: 9
ATARI LYNX NUOVO/GAME GEAR: 8
NINTENDO DS/3DS/2DS: 7
PHABLET O SMARTPHONE: 6
GAME BOY/PC ENGINE GT: 5
GIOCHI PORTATILI LCD NORMALI: 4
SMARTPHONE DA 3-4”: 3
MINISCHIACCIAPENSIERI: 2

Segue la variabile IU, che siccome vi pone in primo piano, è la più difficile da valutare. Se siete abili a nascondere le cose e a fingere al momento giusto con scaltrezza, assegnatevi un 2. Se ogni tanto vi fate beccare a fare qualcosa che non va, datevi 5 o 6. Altrimenti, se siete così frollocconi da farvi prendere sempre, un 9 ve lo meritate appieno. E c'è poco da rallegrarsi.

Per fortuna, se siete imbecilli voi, possono benissimo esserlo anche i vostri insegnanti. E la variabile IP serve proprio a valutare la loro incapacità di accorgersi delle "truffe". Se riuscite a convincere il professore che il Game Boy è in realtà una calcolatrice potete tranquillamente assegnare 10 a questa voce, se invece il prof (o la prof) è puntuale nell'accorgersi di ciò che "non va", allora date un 1 alla variabile IP.

A questo punto si deve valutare, invece, l'intelligenza dei vostri compagni di classe o di banco: involontariamente, infatti, questi spesso portano al sequestro della console. Come? Continuando a girarsi verso di voi per guardare quello che fate, per esempio, o curvandosi come dei beoti per vedere lo schermo... Se avete dei compagni "indifferenti" e che non continuano a chiedervi petulanti di farli giocare, date alla variabile CC il valore 1, al contrario fate voi.

Manca infine la variabile PB. ovvero la posizione del banco. Come al cinema, in classe i posti migliori sono sempre quelli in fondo. Se una classe ha un numero di file compreso tra 3 e 5, la variabile PB assume il valore di 2 moltiplicato per il numero della fila in cui vi trovate, cioè:  
PB = 2xNfila
Altrimenti, se il numero delle file è maggiore di cinque, la formula diventa la seguente:
PB = Int(Nfila x 10/Totfile)
Ovvero, la parte intera del numero della vostra fila (partendo dalla cattedra, naturalmente) moltiplicato per 10, fratto il numero totale delle file. Per esempio, la vostra classe ha 7 file di banchi e voi vi trovate alla quarta fila:
PB = Int(4x10/7) = Int(5,71) = circa 6 (meglio approssimare sempre per eccesso).

A questo punto, bisogna introdurre due medie:
FR=(CV+DP+IU)/3 dove FR è il "fattore rischio"
FA=(PB+IP+CC)/3 dove FA è il "fattore aiuto"
Bene, ponendo ora
r=FR-FA
otteniamo il Coefficiente di Rischio, ovvero un valore compreso tra -9 e 9 che mette a confronto ciò che aumenta il rischio e ciò che lo diminuisce. A questo punto basterà porre
R=(10+r)/2
e prendere la sua parte intera approssimando per eccesso. Otterrete così un più familiare valore compreso tra 1 e 10, che indica il rischio che correte: se è un valore minore o uguale a 4 giocate pure tranquilli; se invece è compreso tra 5 e 7, state in campana; se è 8 o più pensateci bene prima di giocare.

Un'ultima nota: il valore 10-DP si chiama "Coefficiente di Imboscabilità di una Console Portatile", ed è il valore a cui tutte le ditte costruttrici fanno sempre riferimento quando ne costruiscono una.


VAI DI ESEMPIO!
Tanto per illuminarvi. ecco a voi un esempio, calcolo per calcolo. La console è un Nintendo DS, l'insegnate ha lo stesso Q.I. della nostra ultima prof di storia e filosofia, lo studente è di media furbizia e alberga in quarta fila (su cinque). Ha dei compagni di classe mediamente furbi e per fortuna la sua prof ci vede poco. Le variabili sono dunque queste:
CV = 4
DP = 7
IU = 4
IP = 10
CC = 6
PB = 8

Bene, i risultati parziali sono i seguenti:
FR = 5; FA = 8; r = 5-8 = -3
Si giunge dunque ad un totale di
R = Int((10-3)/2) = Int(3,5) = 3 (oppure 4, approssimando per eccesso)
In quel caso, potete benissimo giocare tranquilli, ma fate comunque attenzione perché i prof hanno l'antipatica abitudine di girare per i banchi, chiamare la gente all'improvviso, ecc ecc ecc...



Disclaimer!
Noi Bovas non ci assumiamo alcuna responsabilità sull'applicazione di quanto espresso nel presente articolo: se vi fate beccare e vi sequestrano l'iPhone sbarluccicante da 700 euro appena comprato all'Apple Store, cavoli vostri! La finalità del testo è puramente esilarante.

MacTalk, un computer molto confidenziale

3/11/2015
In Redazione avevamo un paio di Mac Plus. Macchine storiche di eccezionale valore nostalgico, che però avevano una caratteristica tecnica in grado di renderle perfette per i nostri scherzi più arguti (figuriamoci quindi quelli più scemi, ndBovas): il connettore della tastiera praticamente identico a quello delle cornette dei telefoni. Inutile quindi aggiungere che spesso e volentieri ci divertivamo a "personalizzare" il Mac della povera Roberta (la nostra ineguagliata segretaria redazionale) con un inutilizzabile crossover fra il computer della Mela e il telefono del centralino. Alla fine, ne abbiamo fatto pure un articolo. Ah, se solo la Apple ci avesse dato retta!.. - Noi Bovas


Si chiama Macintosh Talk e sarà certamente il computer del futuro. Infatti. dopo secoli di consumazione delle dita con tutti i tipi più disparati di tasti, potremo finalmente dire addio alla periferica in assoluto più conosciuta dagli utenti di computer di tutto il mondo: la tastiera. MacTalk, infatti, sarà venduto con una cornetta telefonica come dispositivo di input. Il sistema operativo è pure in grado di distinguere la voce dell'utente dal rumore di sottofondo e risponde adeguatamente quando gli si dicono le parolacce. Qui in redazione abbiamo accolto molto calorosamente l'arrivo del nuovo computer Apple: finalmente il Pastore avrà qualcuno con cui prendersela senza che ci rincorra ogni volta per tutto l'ufficio. Grazie, MacTalk!!!


giovedì 5 marzo 2015

Marco Masini Simulator (review)

3/05/2015
Che ci crediate o no, l'OCR non è riuscito a tirare su il testo da questa pagina. Ci tocca quindi ripubblicarla così com'è, senza i benefici di una versione testuale da reimpaginare, abbellire e indicizzare. Come mai l'OCR abbia fallito, però, resta un mistero.


Scopri l'epilettico che c'è in te!

3/05/2015
"L'epilessia è una cosa seria", vi sentiamo già dire. È vero, per cui l'argomento andrebbe sempre affrontato cum grano salis e non con roboanti dichiarazioni come "l'utilizzo dei giochi elettronici può anche provocare crisi epilettiche. 3 milioni di ragazzi a rischio", come fece il Corsera nel lontano '92. Da allora abbiamo imparato che l'epilessia fotosensibile colpisce solo chi è già predisposto, mentre il restante 99,9periodico circa di videogiocatore può divertirsi tranquillo. In ogni caso, se dopo un'intensa sessione di gioco doveste provare sintomi strani, prima di tutto, giocate di meno. Poi sentite il medico... - Noi Bovas

Lo sapevate che i videogiochi portano all'epilessia? Ebbene sì, è vero. Infatti se guardate la foto allegata a questo box, dovreste ben scorgere la situazione del povero Paolone. il nostro caporedattore alienato. dopo che uno sprite fetente gli ha ucciso l'ornino (anzi, l'astronavina) nel penultimo round di Parodius su Super Nes. Un provvidenziale Stefano Petrullo, ricordandosi per tempo di aver visto una tecnica simile nel serial "Marco Polo", è subito giunto in aiuto del suo collega infilandogli una cintura in bocca, ed impedendogli così di mordersi la lingua. Comunque sia, se volete leggervi qualcosa di molto più scientifico e razionale sull'argomento. non posso fare altro che consigliarvi la lettura dell'illuminante articolo a mezza pagina apparso sul Corriere della Sera datato 29 Novembre 1992, intitolato "Allarme Videogiochi: Mandano in Tilt". Scoprirete che la frontiera dell'umorismo va al di là degli Angoli di Bovabyte, delle canzoni di Elio e le Storie Tese e delle parabole di Giobbe. Per noi Bovas è stato un duro colpo, ma dobbiamo ammettere che se qualcuno ci si mette di impegno, sa essere molto più esilarante di noi in campo informatico. Per tanto fate molta attenzione a come giocate e a quanto tempo state davanti al monitor. Tanto per cominciare...

1) METTETEVI UN PAIO DI OCCHIALI SCURI
Sappiate che, infatti, le crisi di epilessia sorgono a causa dei "lampi di luce" che sempre più frequentemente abbagliano il giocatore (siete quindi pregati di non giocare a Turrican. Il suo "fucile a raggio di lampi", infatti, potrebbe essere un pericoloso focolaio per le crisi epilettiche). Ciò implica che se state guardando la televisione, non dovete assolutamente guardare a lungo le sigle dei telegiornali: i disegni da cui sono composte potrebbero avere sulla vostra psiche gli stessi effetti della realtà virtuale nel film "il Tagliaerbe". praticamente quello di un chilo di LSD. Estremamente nocive, poi, le immagini in computer-art delle previsioni del tempo: creano ipnosi e dopo un po' vedrete il cielo tappezzato di nuvolette digitalizzate, soli oscurati, asterischi che indicano la neve, ecc ecc ecc. Occhio, poi. che danno assuefazione.

2) NON GIOCATE A SONIC 2
Infatti è stato proprio tale gioco a creare lo scompiglio in Inghilterra e a far dilagare la psicosi dell'epilessia “via computer”, in quanto sul libretto di istruzioni pedestremente tradotto erano riportate controindicazioni piuttosto pessimistiche. Adesso, onestamente, avete mai visto un giocatore entrare in sala giochi, giocare a Pac Man, e dopo essere stato vittima di un fantasmino, buttarsi a terra disperato in piena crisi epilettica? E i due videogiocatori che hanno fatto scoppiare il caso, non potevano essere già epilettici di per sé? Solo Perry Naso può rispondere.

3) USATE UN MINIMO DI AUTOCOSCIENZA
Ma siccome anche noi di BovaByte ci riteniamo democratici, abbiamo deciso di rispettare le opinioni in campo medico altrui. anche se non le condividiamo per niente. Per tanto abbiamo deciso di chiudere questa ennesima scemenza "made in Bovas" con qualche piccolo suggerimento. Tanto per cominciare, respirate profondamente prima di iniziare una partita, fate dieci minuti di yoga e poi giocate pure con comodo. Se nel corso della partita doveste essere colti da vertigini, vomito, spasmi vari, ipertensione ecc ecc ecc, consultate un buon medico: potreste avere l'influenza.

Disclaimer

Tutti gli articoli riportati su questo sito sono copyright © Paolo Besser e Davide Corrado, tranne ove diversamente specificato: gli articoli apparsi nella rubrica "L'angolo di BovaByte" sulle riviste Zzap! e The Games Machine fino al 2005 sono copyright © Xenia Edizioni Srl, quelli apparsi successivamente su The Games Machine sono copyright © Aktia, e compaiono sul sito di BovaByte su loro gentile autorizzazione. Tutti i diritti sono riservati.